Difficile vedere giocare male come è accaduto ieri a Torino seguendo la Juventus costretta a festeggiare il 9° pareggio, agli ultimi istanti, contro il Bologna. Una squadra sconclusionata, quella bianconera, senza carattere e senza gioco, figlia della presunzione del suo allenatore che entra nella cronaca per l'espulsione a causa delle proteste rabbiose per la direzione di gara del modesto Marchetti. Ma l'arbitro non può essere un alibi, anzi un episodio tra Kalulu e Odgaard avrebbe potuto portare al rosso per il difensore juventino graziato dal Var. Ha giocato bene e meglio il Bologna, quasi un contrappasso per Motta costretto ad osservare i suoi ex prendere in giro i bianconeri. Mai la Juve ha dato l'impressione di poter gestire il gioco, solo Koopmeiners ha dato segnali di rinascita ma attorno all'olandese nebbia assoluta e nella fase difensiva disastrosa e sempre sporca l'azione di Gatti deriso tecnicamente da Castro. Il pareggio di Mbangula al 91' punisce il Bologna che, in verità, si era limitato a fare accademia nella seconda fase, la Juventus galleggia in classifica ma smaschera i suoi limiti che si sono maggiormente evidenziati con l'uscita di Cambiaso, infortunatosi dopo 7'.
Le immagini desolanti hanno provocato la reazione del pubblico che ha capito come sia conclusa la luna di miele con l'allenatore. E mercoledì a Torino si presenterà il City ribattezzato Pity dopo il pareggio contro il Crystal Palace. Si potrebbe dire che per Motta e la sua orchestra non c'è da stare Allegri.
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