Ti aspetti Ganna, spunta Milan: argento

Il campione piemontese si ferma al bronzo nell'inseguimento

Ti aspetti Ganna, spunta Milan: argento

Da Izu, prefettura di Shizuoka del Giappone, a Roubaix, dipartimento del Nord della Francia. Il velodromo Petrieux all'aperto è lì ad un passo, lo sa bene Sonny Colbrelli che qui ha toccato il cielo con un dito, prima di sollevare quella pietra che vale quanto una pepita d'oro. Quello coperto, dedicato alla gloria Jean Stablinski, è lì a fianco. Da Izu a Roubaix, non c'è Filippo Ganna, l'uomo jet più atteso, ma il suo allievo, il fratellino minore di questa Italia infinita che non la finisce di stupire e a collezionare medaglie. C'è Jonathan Milan, oro di Tokyo, che ieri sera ha provato a contrastare Ashton Lambie, l'americano primatista del mondo che però ha fatto valere la propria esperienza fermando il cronometro sul tempo di 4:05.060 contro il 4:06.149 del friulano. «Ci ho provato, ci ho sperato, ma è chiaro che ci riproverò», ha detto il friulano. Ganna si ferma al bronzo battendo nella finalina lo svizzero Claudio Imhof e scuote la testa ripensando all'occasione persa.

E in serata è arrivata anche la medaglia al femminile, quella di Elisa Balsamo. Dopo l'argento con la squadra dell'inseguimento, la cuneese campionessa del mondo su strada si è destreggiata al meglio nell'omnium e, con una gara molto regolare, ha agguantato il bronzo dietro la britannica Archibald e la belga Kopecky. L'azzurra è stata eccellente in tutto l'arco delle quattro prove: ha iniziato con la sesta piazza nello scratch, poi ha continuato con la quinta posizione nella tempo race, la seconda nell'eliminazione e poi ha gestito al meglio la situazione nella corsa a punti, pur perdendo l'argento proprio nelle fasi finali.

Adesso è il mondo ad inseguire i nostri inseguitori. Dopo anni da Cenerentola dei tondini di tutto il mondo, dove non avevamo uno straccio di corridore da presentare sul palcoscenico internazionale, adesso ci troviamo non solo ad avere il testimonial più acclamato e glamour di tutti, Filippo Ganna, ma dietro di lui c'è una scuola, una nidiata di atleti che ci garantiscono continuità e sogni. Il gigante di Vignone ha perso? Buona notizia! Intanto, per dirla con Ganna «sono anch'io umano».

Per dirla invece con Forrest Gump «sono un po' stanchino», dopo una stagione lunga e interminabile. E poi, diciamolo, si cominciava già a respirare quel clima di sufficienza che non è mai piacevole. Per la serie: se vinci è perché non c'è concorrenza. Non è così.

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