Vent’anni dopo, Luca Toni festeggia il gol numero 300. Sono passati due decenni dalla prima rete da professionista: Toni giocava nel Modena in C1, a due passi da casa, da Pavullo nel Frignano.
Attaccante di razza e campione del mondo nel 2006, è arrivato nell’Olimpo del calcio solo negli anni Duemila, dopo aver anche pensato di lasciare il calcio. Il gol numero 300 è arrivato nel pomeriggio al Friuli. Il suo Verona è sotto di un gol per la rete di un altro classe 1977, Totò Di Natale. Christodoulopoulos lo serve in mezzo all’area: Toni protegge, si gira verso sinistra e fa partire un mancino imprendibile per Karnezis. "300 gol, menga poc (mica pochi, ndr)", si legge sulla maglietta celebrativa che subito arriva in campo. Forte di testa, alto tanto che riesce a sorprendere per il controllo agile del pallone, Toni è generoso e continuo. Ha sempre fatto reparto anche da solo, aiutando le squadre a salire e ragionare. È arrivato al successo dopo tanta gavetta a 27 anni nel Palermo. Poi il passaggio a alla Fiorentina, con 47 gol in 67 gare, una media d’altri tempi. Dopo il titolo mondiale approda al Bayern Monaco.
Le pagine più difficili sono quelle con la Roma e con la Juve, dove non riesce a emergere, così Toni parte per Dubai. È il 2012, e la carriera sembra finita, ma c’è ancora Firenze nel mirino. Toni torna e segna otto reti. Dal 2013-2014 trova una nuova casa sull’Adige. Capocannoniere della serie A nel 2005-2006 con la Fiorentina, della B nel 2003-2004 con il Palermo, Scarpa d’oro nel 2006, della Bundesliga e della Coppa Uefa nel 2007-2008 con il Bayern, 16 gol in azzurro, ora Toni ha un nuovo record da segnare: i 300 gol da professionista. "Volevo fare gol oggi, speravo fosse importante - ha detto Toni al termine della gara -. Sono riuscito ad arrivare a 300 tra i professionisti, ora proverò a fare un pò di beneficenza e spero che i miei tifosi possano aiutarci".
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