Attimi di tensione a casa Juventus. Non c'entra la partita contro l'Inter, già delicata di suo. È bastato un tweet di Paolo Madron, direttore di Tag43, per alzare la fibrillazione nel vertice bianconero: «Dopo aver cercato invano di venderla, John Elkann ha deciso che il prossimo presidente della @juventusfc sarà suo fratello Lapo». Venti parole, più che un cinguettio il sibilo di un serpente e c'è stato movimento tra Exor e Continassa. Prossimo non significa immediato ma tant'é, Exor, attraverso il proprio ufficio stampa, ha pensato che fosse opportuno, dato che la società è quotata in Borsa, provvedere alla smentita, inviata a Dagospia che aveva pubblicato la notizia riportando il tweet di Madron.
Analogo comportamento ha fatto il responsabile della comunicazione (!) juventina. Sta di fatto che Andrea Agnelli, la sua gestione, le figure dirigenziali, sono da tempo sotto schiaffo della critica addirittura dei fogli vicini alla proprietà e questo non risulta essere affatto un elemento marginale. A ciò si aggiunga la delicata situazione che sta attraversando il club con le pesanti indagini della procura torinese che non sembrano fermarsi alle plusvalenze.
Nessuno può mettere in discussione i risultati ottenuti da Andrea Agnelli nei dodici anni della sua presidenza e non mi limito agli obiettivi raggiunti dalla squadra, alcuni eccezionali come i nove titoli consecutivi, ma è anche vero come ci siano stati episodi in controtendenza che hanno macchiato l'immagine storica della Juventus che già nel duemila e sei aveva ricevuto un colpo feroce e fatale, con la retrocessione e la radiazione dei suoi dirigenti, estromessi dallo stesso gruppo di riferimento e cancellati da qualunque memoria storica anche nel Museum. La realtà contemporanea è nebbiosa, il pensiero di Madron trova fondamento nelle voci che si raccolgono a Torino e non nei bar di piazza Castello. Alessandro Nasi avrebbe rifiutato la proposta di sostituire Andrea Agnelli, altre figure, anche di ex calciatori, non rientrerebbero nei desideri di John Elkann che avrebbe confidato le proprie perplessità sul futuro prossimo del club. Madron parla dei tentativi vani di vendere Juventus, in verità, a parte una trattativa con un fondo arabo, il club si appresta a celebrare i cento anni di proprietà della stessa famiglia e sarebbe davvero singolare che proprio in questa congiuntura si possa realizzare un divorzio storico e clamoroso.
La voce di Lapo, che per la folla dei tifosi rappresenta una specie di bandiera bianconera come il nonno Gianni, era già stata sussurrata ai tempi della presidenza Cobolli Gigli e torna puntualmente non appena si prospetti un cambio al vertice. Lapo Elkann, da Los Angeles, ha escluso qualunque coinvolgimento. Si presume che la manovra preannunci altri scenari.
La situazione resta fluida ma gli ultimi ingressi in società possono fare intendere che qualcosa si stia muovendo, nell'interesse della Juventus e della stessa famiglia. La partita di domenica sembra essere un dettaglio folkloristico.
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