Tour de France 2014: Il pagellone di protagonisti e delusioni

Il pagellone del Tour. La grande boucle 2014 in una dozzina di voci tra vincitori e delusioni

Tour de France 2014, ecco il voto ai protagonisti
Tour de France 2014, ecco il voto ai protagonisti

Concluso l'ultimo giorno di scuola al Tour de France, è tempo di voti per i protagonisti che hanno caratterizzato questa edizione della "Grande Boucle", sia in positivo che in negativo.

Nibali 10 - Rasenta la perfezione durante le tre settimane, impossibile fare meglio. Mette le cose in chiaro a Sheffield, compie un capolavoro di resistenza e destrezza sul pavé. Quando la strada sale, poi, diventa imbattibile e si trasforma in "canNibali", portando a casa quattro vittorie di tappa. Entra dall'ingresso principale nella storia del ciclismo. L'unico rammarico lo lascia gli appassionati: chissà che battaglie arroventate se Froome e Contador fossero rimasti in gara...

Il Tour de France 2014 9,5: Solita straordinaria cornice di pubblico (anche in terra inglese) per una "grande Boucle" che presenta un percorso che stupisce per varietà e fantasia, divenendo positiva miccia ad uno spettacolo presente in ogni tappa. Uscire dagli schemi risulta una scommesse tanto coraggiosa quanto vincente.

Kittel 9 - Il re delle volate: straripante all'inizio quando non sbaglia un colpo, infilando tre successi in tre sprint. Si appanna un po' nella fase centrale della corsa, perde brillantezza, ma torna a luccicare quando serve, ovvero nel finale di Parigi, calando il poker di vittorie e battendo Kristoff nel confronto diretto.

Peraud 8,5 - Ha il merito di essere uno dei pochi in grado di resistere allo squalo di Messina in salita, almeno in un paio di occasioni. Certo, becca quasi 8 minuti che la dicono lunga su quanto fosse lontano dai livelli del Siciliano. Sale comunque sul podio del Tour ed è il primo dei battuti; a 32 anni è senz'altro un bel risultato, finora il punto più alto della sua carriera.

Ciclismo tedesco 8,5: Non di solo calcio vive lo sport tedesco ed in Francia lo si vede chiaramente: se Marcel Kittel è abile a raccogliere l'eredità dello sfortunato Cavendish, facendo sue ben 4 tappe; entusiasma anche Tony Martin, marziano a crono e protagonista anche della frazione di Mulhouse. Soddisfazioni, infine, anche per Andrè Greipel, trionfatore a Reims.

Pinot 8 - A cronometro è costretto a cedere una posizione al connazionale, ma sul podio dei Campi Elisi c'è anche lui, con la maglia bianca destinata al miglior giovane. In salita brilla più di una volta, seppur a debita distanza da Nibali, e mette in crisi il gran rivale Valverde, con cui spesso si è scontrato in corsa. Da tenere presente per i prossimi Tour: è senza dubbio un giovane interessante.

Majka 8 - Protagonista a sorpresa, visto che non avrebbe dovuto nemmeno essere qui. Vince due tappe e si aggiudica la maglia a pois, correndo sempre all'attacco. Scalatore che fra qualche anno potrebbe stare tranquillamente al vertice nelle grandi corse a tappe. A volte fa un po' troppo "cinema", ma finché continuerà a correre così potrà permetterselo.

Sagan 6,5 - Il suo obiettivo è la maglia verde e la ipoteca già nella prima settimana del Tour. Poi va in cerca della vittoria, ma tra sfortuna ed errori il successo rimarrà una chimera. Un talento puro come lui non può restare a secco in una corsa come il Tour. Mezzo voto in più per spontaneità e simpatia, che lo rendono uno dei personaggi più interessanti nell'ambiente.

Valverde 5,5 - Era la sua grande occasione, un'opportunità da non mancare per salire finalmente sull'agognato podio del Tour. E invece la maledizione della "Grande Boucle" lo colpisce ancora, relegandolo al quarto posto. Stavolta non ci sono cadute, forature o ventagli, semplicemente va più piano dei rivali e in salita l'esperienza non gli basta. Rimbalzato e ridimensionato pure a cronometro.

Team Sky 4: Incapace di rialzare la testa dopo il forfait di Froome, paga l'incapacità di Richie Porte nel raccoglierne l'eredità e, per chi è abituato a dominare, si fa ben presto notte fonda.

Contador ng - Era uscito dal Giro del Delfinato in forma smagliante, forte come nel biennio 2008-2009. Il suo Tour però comincia male, soffre e si spaventa sul pavé bagnato, incassando 2'30'' da Nibali. In salita sembra all'altezza del Siciliano, ma poi cade e si fa male. Prova a tener duro, ma deve abbandonare.

Froome ng - Appare pimpante nella tappa di Sheffield, ma la tenuta mentale è forse incrinata dalla caduta al Giro del Delfinato. Lo si vede nervoso, insicuro, tentennante; finisce a terra una, poi due, tre volte nella tappa del pavé, e le pietre sono ancora lontane. Polso rotto, addio Tour. Era il più atteso, se ne va troppo presto.

Cavendish ng - Il corrispettivo di Froome per le volate. Il suo Tour dura persino meno rispetto a quello del connazionale, appena una tappa. Cade nel primo sprint e deve ritirarsi. Voto 10 per la sfortuna, ma l'impressione è che ormai Kittel sia più forte e che la sua epoca stia volgendo al tramonto.

Cavendish ng - Il corrispettivo di Froome per le

volate. Il suo Tour dura persino meno rispetto a quello del connazionale, appena una tappa. Cade nel primo sprint e deve ritirarsi. L'impressione è che ormai Kittel sia più forte e che la sua epoca stia volgendo al tramonto.

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