Il Tour e la vetta che fece piangere Merckx

Oggi arrivo a Orcieres Merlette: qui nel '71 da Ocaña il ko più grande del belga

Il Tour e la vetta che fece piangere Merckx

Dopo tanta pioggia un fulmine. Una saetta. Un tuono, peccato che a Sinteron ci sia il sole e il fulmine è un corridore tascabile che esce negli ultimi cinquanta metri come una palla di cannone. Lui sembra a velocità normale, i suoi avversari in modalità slow motion. Volata di rara bellezza di Caleb Ewan, che zigzaga come un furetto, tra ruote e biciclette, cosce e spalle. Sguscia via et voilà: il gioco è fatto. Alle sue spalle Sam Bennett e Giacomo Nizzolo. Per il resto, solita fuga di giornata, che vede il barbuto Cousin assumersi il compito di animare un po' la corsa, scappando per quasi duecento chilometri. Prima con i connazionali Cosnefroy e Perez, poi da solo.

Sul fronte maglia gialla, Alaphilippe se la tiene stretta. Oggi però per il francese en jaune c'è da battagliare. Quattro colli e l'arrivo ai quasi duemila metri di Orcieres Merlette. Conoscendo il Moschettiere farà di tutto per proseguire il suo sogno su uno dei luoghi iconici del Tour, dove anche sua maestà Eddy Merckx pianse lacrime amare.

Per tutti era il Cannibale, per Louis Ocaña molto più semplicemente el puta. «Se lui sta bene, attacca. Se lui non sta bene, nessuno lo attacca. Solo i codardi si rassegnano prima di provarci e riprovarci». Lo spagnolo di Francia che mai chiese e pretese la cittadinanza, lo attaccò più e più volte. Non l'ha mai amato Eddy Merckx, e non ha mai fatto nulla per nasconderlo. Un hombre vertical, Louis, in tutto e per tutto, che ha davvero fatto tremare i polsi al Cannibale, il quale con lui non ha mai potuto banchettare a proprio piacimento. Amava la sfida, Louis, soprattutto quelle impossibili. E a Orcières Merlette, dove oggi il Tour farà tappa, lo spagnolo fece vivere la sconfitta più cocente per l'imbattibile belga. Trentanove anni fa, correva l'anno 1971, su questo traguardo, ma in una tappa chiaramente molto più dura e selettiva, Ocaña rifilò a Merckx la bellezza di 9': un'eternità. Una scoppola mai vista. Poi la storia dirà e darà ancora una volta a Merckx quello che sembrava ormai perso. Lungo la discesa del Col de Menté, sotto una tormenta, Ocaña intento ad inseguire il belga, finisce per schiantarsi contro un muretto e poi viene travolto da Zoetemelk: fine del Tour. Fine del sogno. Resta solo il ricordo di quei nove minuti rifilati a Merckx, il quale, come sua abitudine, si piega ma non si spezza. Poi il 19 maggio del 1994 una vita spezzata, questa si: Ocaña la fa finita con un colpo alla tempia sinistra. Strano, perché Louis non era mancino. Resta il giallo.

Ordine d'arrivo terza tappa Nizza-Sisteron: 1) Caleb Ewan (Aus, Lotto) km 198 in 5h 17'42'' (media 37,4);

2) Sam Bennett (Irl) st; 3) Nizzolo; 4) Hofstetter (Fra); 5) Sagan (Slk).

Classifica: 1) Julian Alaphilippe in 13h 59'17''; 2) A. Yates (Gbr) a 4''; 3) Hirschi (Svi) a 7''; 5) Formolo st; 41) Aru a 2'24''.

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