Tour, ecco il Puy de Dome fatale a Merckx

Oggi torna dopo 35 anni la vetta che costò la corsa al belga, colpito da un fan

Tour, ecco il Puy de Dome fatale a Merckx
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Si torna lassù dopo 35 anni. Là, dove osano le aquile e anche quella di Toledo - Federico Bahamontes - ebbe la gioia di iscrivere il proprio nome sul traguardo del Puy de Dôme, è probabile che un altro pezzo di storia oggi possa essere scritta. Gli interpreti ci sono, soprattutto ci sono loro due: la maglia gialla Jonas Vingegaard (foto) e Tadej Pogacar staccato di 25. Ieri lo sloveno si è preso anche la briga di fare la volata, vinta dall'ex campione del mondo della Lidl-Trek Mads Pedersen, il quale ha trafitto il belga Philipsen, che inseguiva il poker di tappe in questo Tour, ma si è dovuto accontentare del posto d'onore.

Alla volata non ci arriva Mark Cavendish, che ad una settantina di chilometri da Limoges, finisce per le terre. Inseguiva il record assoluto di vittorie di tappa al Tour (35), che condivide con Merckx, ma quello che era il suo obiettivo primario resterà tale. Frantumata la clavicola destra, sbriciolata l'illusione che lo teneva in corsa, chissà che adesso non ripensi all'annunciata decisione di chiudere la carriera a fine stagione.

Una volata, conoscendo quei due, potrebbe essere oggi sul Puy de Dôme. Su questo cono stromboliano formatosi più di 30.000 anni fa, su questo vulcano emblematico della catena dei Puys, oggi Vingegaard e Pogacar si sono dati appuntamento per un nuovo atto della loro superlativa sfida. In questi otto giorni non si sono risparmiati, perché mai dovrebbero farlo proprio oggi su un traguardo così iconico e prestigioso? Quassù, dove vinse Coppi e Bahamontes, Felice Gimondi e Luis Ocaña, Lucien Van Impe e Jop Zoetemelk e dove Merckx rimediò solo sconfitte o momenti di grande dolore, qui potrebbe essere scritta una nuova storia.

Era il 12 luglio 1975, il Cannibale era in maglia gialla e come da copione si stava avviando verso il sesto trionfo assoluto ma, a circa duecento metri dal termine della salita e della tappa, uno spettatore lo colpì con un pugno all'addome.

Il Cannibale riuscì comunque a completare la tappa ma, da quel giorno, non sarebbe stato più lo stesso e Thévenet in stato di grazia - riuscì a precederlo di 2'47 a Parigi. Quassù, su questa vetta che ha premiato in passato Coppi e Bahamontes, Ocaña e Gimondi e fece chinare il capo a Merckx, qui Vingegaard e Pogacar sono attesi nuovamente dalla Storia.

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