Tour, forature a raffica e i soliti idioti

C'è chi sparge puntine sulla sede stradale al passaggio dei corridori

Tour, forature a raffica e i soliti idioti
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Ieri se la sono presa comoda. Non c'è fretta, dopo due giorni di grandissima battaglia c'è spazio per la ricreazione, non certo per lo sbadiglio, perché per il momento sulle strade del Tour non regna la noia. Regna piuttosto la preoccupazione, per un ritorno in terra di Francia non facile, dove il Tour trova un Paese in stato di agitazione per la morte di un ragazzino di 17 anni per mano della polizia. «Il Tour è una festa aperta al pubblico e speriamo resti tale», si augura Christian Prudhomme, il direttore della Grand Boucle, che in ogni caso ha chiesto alle autorità di alzare il livello di controllo e sorveglianza, anche negli alberghi che ospiteranno in questi giorni i vari team.

È un Tour che ha a che fare con tumulti di protesta e una serie di idioti. Come l'altro giorno e anche ieri in territorio basco, qualche bontempone ha pensato bene di gettare puntine sulla sede stradale al passaggio dei corridori. «Grazie per questa furbata: sappiate che così rischiamo di cadere e farci molto male, idioti», ha scritto l'altra sera sui social Calmejane, mostrando la ruota posteriore forata in cinque punti. Ieri la replica, poco gradita ai corridori.

Tumultuoso anche il finale di corsa, destinato agli uomini jet. Una volata che inizia a venti chilometri dal traguardo, dopo una frazione piuttosto lenta e contraddistinta da una fuga a due (Powless e Pichon), gli ultimi chilometri sono percorsi a velocità folli. Ha la meglio disaster Jasper Philipsen (foto), così chiamato in squadra per la sua proverbiale distrazione. Ieri il 25enne belga, si mostra invece lucidissimo e pilotato a regola d'arte da Mathieu Van der Poel, vince nettamente su Bauhaus e Ewan (maglia gialla sempre sulle spalle di Adam Yates). Per il belga 30° successo in carriera, settimo in stagione, terzo al Tour tra i quali brilla il trionfo di un anno fa sui Campi Elisi a Parigi.

Per quanto riguarda i numeri, resta fermo a quota 34 successi Mark Cavendish, che è qui per cercare di superare sua Maestà Eddy Merckx, con il quale condivide il record di successi al Tour. Niente da fare anche per Wout Van Aert: al momento non gli gira assolutamente bene.

Domenica, in verità, gli sono girati i cosiddetti per la condotta di gara dei suoi compagni di squadra, troppo concentrati a suo dire sul capitano Vingegaard, che per lui non ha mosso un muscolo. «Vedendo come è finita, Jonas avrebbe potuto fare di più», ha borbottato il belga. Oggi si replica: da Dax a Nogaro, 181 chilometri chi chiamano ancora una volta allo scoperto gli sprinter.

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