L'inferno di pietra. La tappa che arriva a Arenberg Porte du Hainaut, proprio all'inizio del tratto di pavè mitico della Parigi-Roubaix, è una trappola piazzata in mezzo alla prima settimana di Tour de France. E la pioggia abbondante trasforma la giornata una corsa a eliminazione. Nella tagliola finisce il favorito numero uno della Grande Boucle, il vincitore del 2013 Chris Froome. Già a terra ieri, il britannico di origini kenyane si arrende al dolore dopo un'altra caduta rovinosa. Sale in ammiraglia, per lui il Tour è già finito. Chi non si lascia scalfire è Vincenzo Nibali. Il siciliano non solo conserva la maglia gialla, e già questo non è poco. Ma riesce pure a staccare i diretti concorrenti al podio di Parigi. Corsa perfetta quella dello Squalo, mai visto correre sul pavè. Il capolavoro lo ha fatto Giuseppe Martinelli, ds dell'Astana. Nibali è stato scortato dall'olandese Lieuwe Westra, un mago delle pietre, e dall'austriaco Jakob Fuglsang. E, un tratto di pavè dopo l'altro, ha scremato il gruppo riuscendo a staccare anche i due favoritissimi della tappa come Fabian Cancellara e Peter Sagan. Con lui è rimasto solo l'olandese Lars Boom, a cui il siciliano ha concesso l'onore delle armi, e la vittoria di tappa.
Ma chi faceva paura in classifica è rimasto dietro, eccome. Alberto Contador, l'altro grande favorito, affonda a 2'35" da Nibali (2'37" in generale), giornata pessima per lo spagnolo, tenuto a galla solo dal grandissimo lavoro di Daniele Bennati. Pagano meno altri big. Il migliore in generale ora è il polacco Michal Kwiatkowski a 44", ma in montagna non fa paura. Il belga Jurgen Van den Broeck è già a 1'45", il nuovo capitano della corazzata Sky Richie Porte è a 1'54", il vincitore del Delfinato Andrew Talansky a 2'05", mentre Alejandro Valverde chiude la top ten a 2'11".
Nibali al traguardo è una maschera di fango. Stanco, ma sollevato: «Mi serve un po' di riposo. Oggi è stata una giornata tremenda: ho preso anche io diversi rischi. Almeno tre volte ho rischiato di andare per terra: con un po' di abilità e di fortuna invece sono rimasto sempre in piedi. Tutto è andato bene: la squadra ha portato avanti una buona tattica e il mio compagno Fuglsang è stato stupendo».
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