La «santa alleanza» ispanica non affonda il colpo e il kenyano bianco resta re del Tour de France. A Le Grand Bornand la Grande Boucle applaude la seconda vittoria del portoghese Alberto Rui Costa, cognome da fantasista, gambe da passista scalatore. Suo il trionfo bis dopo l'affermazione a Gap, anche lì dopo una fuga. Oggi è stato in avanscoperta per cinque colli, in compagnia di altri 26 corridori. Tutti all'inseguimento di Ryder Hesjedal (saltato per aria a metà tappa, che brutta stagione per il canadese vincitore del Giro 2012...) e di Pierre Rolland. Lo scalatore francese, alla caccia di punti pesanti per rivestirsi dei pois rossi della maglia dei Gran premi della montagna, finisce la benzina a 20 km dall'arrivo, a 7 dalla vetta della Croix Fry, l'ultima salita di giornata, proprio quando gli manca un solo punticino per affiancare Froome in cima alla graduatoria dei grimpeurs. Niente da fare, Rui Costa (che fin lì era rimasto a ruota del gruppone) abbassa la testa e spinge sui pedali. Non lo prenderanno più e il portoghese vincerà a braccia alzate.
In classifica generale succede pochino. Alberto Contador mette la squadra a lavorare sulla terz'ultima salita. Il ritmo è elevato, i compagni di Froome si perdono per strada, ma il leader non appare mai in difficoltà. Nemmeno a 2 km dall'ultima cima quando scatta Joaquin Rodriguez, con Nairo Quintana a ruota nella replica del tandem ammirato sull'Alpe d'Huez. Il padrone del Tour in maglia Sky non ci mette né due né tre a rispondere. Attacco stoppato, pochissimi grattacapi anche nella lunga discesa finale. Tutto rinviato a domani, all'ultima tappa alpina. I 125 km da Annecy a Semnoz sono nervosissimi (con sei salite) e l'ultima scalata con arrivo in quota a Semnoz: 10,7 km con pendenza media dell'8,5%.
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