Paris c'est fini. Non è sempre Qatar, il Bayern ha ribadito di essere squadra e club da champions, aveva vinto a Parigi, ha confermato a Monaco con un gol di Choupo-Moting favorito da una presuntuosa giocata di Verratti, lamentoso e vuoto, e uno di Gnabry. Un'altra inutile fanfaronata dei parigini, mezzo miliardo di euro bagnati e congelati dai bavaresi, Mbappé e Messi, finalisti mondiali a Doha, umiliati, marciano fuori dall'Europa, la colossale operazione di ingaggi e salari fuori da qualunque registro finanziario paga soltanto nel condominio nazionale, fuori dall'Etoile il Paris St. Germain sogna il paradiso e puntualmente viene svegliato e si ritrova all'inferno, possono cambiare gli allenatori ma la dolce vita parigina non favorisce grandi imprese all'estero, il passaporto di Sergio Ramos, Mbappé, Messi, Donnarumma, Verratti e Neymar (assente, infortunato e out per tutta la stagione) non ha valore in coppa europea, anche a Monaco la squadra ha vissuto e giocato un football di episodi, ha sbagliato una fenomenale occasione con Vitinha, eroico il salvataggio di De Ligt sulla linea bianca, per il resto ha atteso, sperando in un colpo di Mbappé, un uomo solo al comando, settanta milioni di stipendio abbandonati sul prato dell'Allianz Arena, il suo sodale paperone e campione del mondo ha galleggiato in zona franca, intendo Messi mentre i bavaresi hanno dimostrato una condizione atletica e una rabbia agonistica esaltata dal delirio, a bordo campo, di Nagelsmann.
Il potere del Qatar ha inquinato il parlamento europeo, come riferiscono le cronache giudiziarie, ma nel football Nasser Al-Khelaifi non ha trovato complici, a parte l'Uefa, sul campo ha dovuto arrendersi alla realtà feroce del Bayern di Monaco che ha bilanci sanissimi e non sfoglia l'album delle figurine per comporre una squadra. Niente di nuovo, in fondo, come dicono a Parigi, à la prochaine.
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