nostro inviato ad Asolo
In attesa delle montagne, accontentiamoci dei dispetti. Sono in diversi a farseli: Amador e Jungels, Valverde e Nibali. Tra i due litiganti il costaricano Amador e il lussemburghese rosa Jungels se la ride a crepapelle Diego Ulissi. Il 26enne (li compirà a luglio) toscano della Lampre-Merida, vince con pieno merito l'undicesima tappa del Giro, da Modena ad Asolo (227 km), con un doppio numero di rara bellezza. Prima coglie, a 3 km dal traguardo, l'attimo con lucidità e freddezza sulla rampa che porta ad Asolo, scatta e in un amen si riporta sui due battistrada: Amador e la maglia rosa Jungels (i primi due della generale) partiti per uno scontro frontale. Il costaricano, secondo in classifica, scatta per provare a sfilare di dosso la maglia rosa a Jungels, il lussemburghese non si fa però prendere dal panico e stoppa sul nascere l'azione di Amador. I due restano in avanscoperta, lanciatissimi verso la vittoria. Ma fanno i conti senza l'oste, che in questo caso è Diego Ulissi che li raggiunge e se ne sbarazza agevolmente in volata, andando a cogliere il bis in questo Giro, dopo la bella vittoria ottenuta nella quarta tappa a Praia a Mare.
«Sono arrivato al Giro in una grandissima condizione ha spiegato il toscano -. Dopo la prima vittoria era difficile pensare a un bis ma oggi (ieri per chi legge, dnr) sia io che la squadra non abbiamo sbagliato nulla e ci siamo davvero costruiti questo successo: sono davvero felice. La squadra è stata perfetta e io non posso fare altro che ringraziarli. Quest'anno corro con maggiore sicurezza e parte del merito è loro».
La tappa che porta la carovana nella Marca Trevigiana è tutt'altro che banale e scontata. Fila via veloce e veloce se ne va anche Tom Dumoulin. L'olandese volante che aveva vinto la prima tappa e vestito per sei giorni la maglia rosa è costretto al ritiro per un dolore al soprassella. Nibali, invece, è velocissimo ad accendere la miccia nel finale di corsa. Il siciliano decide di scatenare la bagarre per stare più al sicuro, mettere un po' più di pressione sulle spalle di Valverde e costringerlo ad inseguirlo. Lo Squalo decide di mordere a metà della discesa dalla Forcella Mostaccin, quando la strada diventa tormento. «Mi sono mosso per rischiare meno possibile, ma speravo che mi desse una mano anche Valverde spiega il siciliano invece si è rifiutato perché mi ha detto che davanti aveva Amador. Pazienza».
Quado si muovono Nibali e Valverde, parte come un razzo anche Esteban Chaves: il piccolo scalatore colombiano oltre ad essere molto bravo a cronometro, fa vedere a tutti di essere tutt'altro che impedito in discesa: pericolo.
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