Le vecchie glorie ancora alla riscossa

Dalla Renault 5 al Maggiolino, dalla Fiat 500 alla Mini: il retrò moderno vince sempre

Le vecchie glorie ancora alla riscossa
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Conoscere il passato per comprendere il presente e affrontare il futuro. Una regola aurea che vale anche per l’industria dell’automobile. Riaprire i vecchi cassetti colmi di scartoffie, attingere a progetti sensazionali, toglierci l’inevitabile strato di polvere e dar loro nuova vita, con un’interpretazione in chiave moderna, è una formula che ha garantito fortuna e successo a tantissimi costruttori. Lo deve aver pensato anche Renault che, fra pochissimo, toglierà il velo alla nuova R5. Il nome fa accendere immediatamente la lampadina che fa volare la nostra mente, come un tappeto volante, agli anni Settanta del secolo scorso e a quella creatura che fece innamorare prima la Francia e, poi, il resto del mondo. Oggi, la Régie ha deciso di ispirarsi alle forme decise, ma rassicuranti, dell’antica utilitaria per produrre una nuova elettrica alla portata di tutti. Il concept ha già fatto innamorare i nostalgici, mentre il modello di serie vuole essere ancora più trasversale. Un’operazione simile l’avevano studiata già in casa Volkswagen diversi anni fa, quando alle porte del nuovo millennio venne deciso di riportare in auge l’icona più scintillante della propria casata: il Maggiolino.

Volkswagen Maggiolino Cabriolet
Il nuovo Maggiolino Cabrio e, sullo sfondo, il modello del '52

Nome di battesimo New Beetle, per rimarcare l’intenzione di cavalcare il domani con un’auto dalla silhouette tondeggiante e dai tratti simpatici, al pari di quelli del mito di Wolfsburg. È l’inizio della moda del moderno ma retrò, che ci mette un po’ a carburare, ma deflagra letteralmente grazie alla Mini. L’orgoglio britannico su quattro ruote trova nuova linfa grazie a BMW, che decide di ispirarsi al piccolo demonietto del passato, nelle linee e nelle proporzioni, per dare in pasto al mercato un’auto divertente e gustosa. Il grande pubblico gradisce la mossa e la Mini si trasforma in un fenomeno di massa, che prosegue tutt’ora con le sue naturali evoluzioni. Anche a Torino viene strutturata un’operazione similare. Si scava negli immensi archivi Fiat, si recuperano i bozzetti di Dante Giacosa, e si estraggono quelli riguardanti la 500. L’auto la conoscono tutti, è un piccolo ovetto entrato nel cuore delle famiglie italiane, ed è un simbolo ambulante dello Stivale. Nel 2007, viene presentata in pompa magna nel capoluogo piemontese, la Nuova Fiat 500. Ed è subito amore, come quando Cupido colpisce dritto al cuore con i suoi dardi incantati. La passione nei confronti di questo veicolo non si è esaurita, anche ora che Fiat ne ha proposto una versione elettrica. Il costruttore italiano, invece, ha toppato con la sportiva 124 Spider, molto fedele nei tratti all’antica dama scoperta, ma non capita dal pubblico, mentre ha funzionato, eccome, il rilancio dei francesi di Alpine con la A110. Quando passa sembra di scorgere la regina dei rally che furono, specialmente in livrea blu, anche se sotto all’abito vintage si nasconde una macchina moderna ed entusiasmante.

Infine, non si chiamerà Transporter, come il mitico e avventuroso van, simbolo dell’epopea hippie, ma il nuovo ID.Buzz di Volkswagen gli assomiglia tanto. In fondo, il passato non è che una luce alle porte del domani.

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