Il vento spazza via pure il gigante E adesso è slalom contro il tempo

Condizioni meteo proibitive, non partono nemmeno le funivie Domani notte doppia gara: recuperano le ragazze e i discesisti

Il vento spazza via pure il gigante E adesso è slalom contro il tempo

Maria Rosa Quario

PyeongChang Due su due, un disastro. Nello sci alpino ancora al palo di questi Giochi, la medaglia d'oro finora l'ha vinta il vento, l'argento le sveglie inutili e il bronzo gli uomini della giuria, i soli ad aver affrontato le intemperie per fare sopralluoghi sulle piste e dire no, è impossibile, restate tutti al caldo. Va già bene che gli elementi sono così scatenati da evitare lo stillicidio dei rinvii di mezz'ora in mezz'ora come spesso avviene in coppa del mondo, qui almeno non ci si prova nemmeno, l'impraticabilità di campo è troppo evidente.

Domenica la montagna di Jeongseon spazzata dal vento aveva respinto la discesa maschile, ieri a YongPyong stessa sorte ha subito il gigante che avrebbe dovuto aprire il programma femminile. Che, guarda caso, è stato rimesso in calendario giovedì 15, lo stesso giorno della discesa uomini, chiusa a sandwich fra la prima e la seconda manche delle donne, previste alle 9.30 e 13.15 locali, l'1.30 e le 5.15 del mattino in Italia.

A chi si chiede perché tutti stanno gareggiando e quelli dello sci alpino no, manco fossero signorine viziate che non vogliono congelarsi i piedini, rispondiamo in quattro punti. Il primo riguarda l'esposizione: le piste dove si svolgono le gare di alpino sono più in alto e meno protette di quelle del fondo, del biathlon o del freestyle, collocate in stadi chiusi e quindi decisamente più riparate. Il secondo la sicurezza: in discesa si viaggia a medie di oltre cento all'ora, in gigante attorno ai settanta, se una raffica di vento ti investe prima, durante o dopo un dosso nessuno può prevedere dove e come atterrerai. Il terzo, la regolarità: gli atleti scendono uno alla volta e può capitare che le raffiche di vento falsino il risultato spingendo o frenando. Quarto, gli impianti: per salire alla partenza delle gare servono le cabinovie, che in questi giorni non possono nemmeno girare sui cavi.

Un'altra possibile domanda riguarda le reazioni degli atleti a questi rinvii e la risposta è semplice: ci sono abituati, perché lo sci alpino è fra gli sport più soggetti ai capricci del tempo e chi arriva all'Olimpiade ha fatto almeno una quindicina d'anni di allenamento ai rinvii, agli annullamenti e ai cambi di programma. Stanotte si riproverà con lo slalom femminile: Costazza &C. riusciranno a partire?

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