Le vergogne della Fina, l'errore di Gabry

Le vergogne della Fina, l'errore di Gabry

Il triplete del sospetto ha la faccia dura e assente di quel gigante cinese chiamato Sun Yang. Il triplete del sospetto, quest'oro nei quattro ai Giochi di Rio, ai mondiali di Budapest e adesso in Corea, odora di vergogne personali e istituzionali. Le vergogne di un campione ormai sputtanato dagli eventi e dai colpi di martello da lui inferti mesi fa sulle provette di un controllo antidoping; e le vergogne di una movimento, quello del nuoto, quello di chi lo governa a livello mondiale, che pilatescamente fa finta di non vedere e quando è costretto a sgranare gli occhi comunque vede e decide male. L'ammonizione a Sun dopo le martellate è un'altra martellata alla credibilità di questo splendido sport. Peggio. È una martellata che diventa pugnale conficcato nella schiena degli atleti puliti. Ben ha fatto Mack Horton, l'occhialuto e mascelluto australiano, amico di Greg Paltrinieri, a non salire sul podio accanto al gigante cinese. E male ha fatto Gabriele Detti, l'altro amico di Greg, dopo il suo splendido triplete dell'onestà, dell'abnegazione, lui bronzo a Rio nei quattro, bronzo a Budapest e bronzo a Gwangju, triplete, va detto, anche della caparbietà e della sofferenza visto che per l'ennesima volta era stato costretto a risorgere dopo un infortunio, male ha fatto però Gabry a non cogliere l'invito del collega australiano. In fondo, coerenti entrambi. Il primo nell'impuntarsi come già a Rio, tre anni fa, quando rifiutò più o meno con le stesse parole, «non stringo la mano a un baro» di salutare Sun Yang; il secondo nel proseguire lungo la propria linea di apertura al rivale fino a prova contraria. Solo che se l'altro le prove le distrugge a martellate... Per cui, un'occasione persa. Se i due fossero rimasti entrambi giù dal podio, l'impatto della protesta sarebbe stato amplificato. Però sarebbe stato troppo aiuto verso una federazione vergognosa nel gestire lo scandalo e irrispettosa delle fatiche di tutti gli altri atleti.

Perché la Wada ha impugnato il blando ammonimento della Fina e a settembre è attesa sentenza. Così sapremo solo in autunno se l'argento di Mack è un oro, se il bronzo di Gabry è un argento e se il gigante con la faccia assente è un radiato a vita. Si poteva evitare.

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