Vince sempre Max. Ma almeno questa volta ha avuto Lando negli specchietti fino alla bandiera a scacchi, battendolo solo di 7 decimi, in una delle vittorie più sofferte di questa sua infinita cavalcata mondiale (solo a Gedda nel 2022, Leclerc gli era arrivato più vicino, a 05). Verstappen non è mai stato sotto attacco, ma negli ultimi dieci giri è stato costantemente sotto pressione con Lando negli specchietti e la consapevolezza che un piccolo errore gli sarebbe costato 5 secondi penalizzazione perché aveva già superato tre volte i limiti della pista.
È stato un gran premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna senza sorpassi veri, se non quelli subiti da Perez, ma non è stata la solita passeggiata Orange. Alla fine ad accompagnare le bollicine della Ferrari Trento, quelle con la dedica a Senna sulla bottiglia, c'è sempre l'inno olandese, ma questa volta chi ha cambiato canale dopo la partenza si è perso un finale diverso dal solito, prima con l'attacco di Leclerc a Norris, poi, dopo il lungo di Charles alla Gresini, con quello di Lando a Max. Non c'è mai stata la possibilità di un attacco vero, ma è stato un po' come seguire quei thriller in cui sai che da un momento all'altro può capitare qualcosa. Max, Lando e Charles, la Formula 1 di oggi che sarà anche quella di domani, hanno riempito il podio di gioventù e sotto di loro, il mare rosso Ferrari, magari deluso per la mancata vittoria, ha comunque fatto festa.
Quella che all'apparenza può esser sembrata una gara noiosa con i primi tre arrivati al traguardo nello stesso ordine in cui erano partiti, è stata piuttosto una battaglia sul filo del decimo di secondo. «Per tutta la gara ho dovuto spingere a tutta per cercare di avere un vantaggio», ha detto Max. «Uno o due giri in più e lo avrei preso, ho perso troppo tempo all'inizio. Nella seconda metà di gara è andata decisamente meglio», ha risposto Lando. Alla Ferrari la festa è rimasta nel cassetto. La faccia di Leclerc è quella di chi è invitato al brindisi, ma non riesce a divertirsi perché pensa alla fidanzata rimasta a casa («in gara bene, ci è mancato qualcosa in qualifica»). Ci ha provato ad essere aggressivo dopo il cambio gomme, ma poi dopo il lungo alla Gresini ha dovuto lasciar perdere, mentre là davanti si stava scatenando lo show. Almeno con Charles la strategia ha funzionato, mentre a Carlos il cambio ritardato è costato una posizione su Piastri («Non sono felice», ha ammesso lo spagnolo).
Il distacco finale di 79 non è grandissimo, ma il problema è che ora in mezzo c'è la McLaren. Quella di Imola, pur essendo dedicata a Enzo e Dino, non è una pista favorevole alla Ferrari, aspettiamo prima di dare il giudizio finale sulla nuova SF-24 che comunque è meglio della vecchia.
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