Verstappen e Red Bull mettono nel cassetto anche Senna e Prost

Per Max 7ª vittoria di fila, la 12ª del team: una in più della coppia McLaren nel 1988. Rosse lontane

Verstappen e Red Bull mettono nel cassetto anche Senna e Prost
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L'unica difficoltà per Max Verstappen sarà quella di rimettere insieme la coppa che Norris gli ha rotto sul podio. Una coppa di ceramica finita in pezzi dopo che Lando l'aveva fatta cadere con una bottigliata involontaria. Max se l'è portata via così, a pezzi. Non lascia nulla agli avversari. Il dominio Red Bull è assoluto. Settima vittoria di fila per Max. Dodicesima per la Red Bull che aggiunge alle undici di quest'anno, l'ultima della stagione scorsa. Un record che resisteva da 35 anni, da quando la McLaren di Senna e Prost dominò il 1988 fino a Monza vincendo 11 gare di fila. Non si vede che cosa possa impedire alla Red Bull di vincere tutte le gare quest'anno.

Il gran premio d'Ungheria si è deciso in un lampo, al via, quando Max ha bruciato Hamilton addormentatosi sul più bello e crollato dalla pole al quarto posto in due curve. Lewis, che poi ha chiesto scusa al suo box per la brutta partenza, ha sbagliato, ma Max ci ha messo molto di suo con una staccata imperiale. Sapeva chi aveva di fianco. Ha voluto lasciare il segno.

La corsa per la vittoria in pratica è finita lì. Verstappen ha preso il volo e alla fine ha chiuso, passeggiando, con oltre 30 secondi di vantaggio su Norris che conferma l'enorme passo avanti della McLaren che si è trasformata nella seconda forza del campionato, dopo aver stravolto una monoposto che all'inizio dell'anno era una delle peggiori del lotto. McLaren e Mercedes hanno migliorato prestazioni e affidabilità, la Ferrari non c'è ancora riuscita, nonostante l'Ungheria fosse stata indicata come pista favorevole un po' da tutti gli uomini in rosso. Norris ha chiuso quattro volte al 17° posto, tanto per capire dove era.

Leclerc 7° a oltre 70 secondi, Sainz subito dietro al compagno, sono la fotografia della depressione ferrarista in una gara complicata anche dal problema ai box durante il primo pit di Charles (gomma posteriore sinistra) che poi al secondo cambio gomme ha anche superato il limite di velocità prendendo 5 secondi di possibilità. Troppi errori sommati a una monoposto che non ha il passo di McLaren e fatica a reggere quello di Mercedes, nonostante Vasseur sostenga: «Il passo non era magico, ma non era lontano da quello di Lewis. Dobbiamo cercare di non sbagliare più».

C'è tanto da migliorare (Leclerc ha detto che neppure la radio funzionava).

Molto più di quanto ci si aspettava dopo la fiammata vista in Austria che aveva illuso i fedelissimi.

Per fortuna Leclerc assicura: «Demoralizzato? Zero. Darò tutto fino all'ultima gara. Bisogna essere pazienti, spero che presto arriverà il nostro momento». Sul presto restano parecchi dubbi.

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