Villa d'Este e la favola dell'automobile

È il Concorso d'Eleganza dove si preserva il passato guardando al futuro

Cernobbio (Como) Ansimano, scoppiettano, ruggiscono. Riemergono da cataste di legna in una cascina abbandonata, o si vantano di aver fatto e fatto fare la bella vita. Di aver accolto a bordo Maharaja di tutte le Indie o playboys e dandies degli Anni Trenta. Di esser state guidate da Dean Martin o dallo Scià di Persia. Ti raccontano favole che sembrano storie vere o storie vere che somigliano a favole. Ma che, sulle rive del lago di Como, all'ombra di un Grand Hotel che ha scritto, vissuto e fatto vivere quelle stesse emozioni, ritrovano puntualmente un lieto fine. È il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, supportato da Bmw per preservare il passato guardando al futuro, dove carrozzerie, motori, capolavori di design e di arditezza, che siano auto o moto, hanno un'anima esclusiva.

Un'anima che sfila in passerella appiccicata agli interni in legno affrescati, che somigliano a un'alcova di Maria Antonietta, della Rolls-Royce «hantom of Love» del 1926, portata qui dall'australiano Chris Meany. Un'anima che contagia il pubblico, anzi quella folla da stadio che ha pacificamente invaso anche il parco di Villa Erba. Che accende applausi e fa inanellare woow di meraviglia quando passa un altro pezzo unico: La Lurani Nibbio, premiata con la Coppa d'Oro (il primo premio assegnato per Referendum pubblico a Villa D'Este) ideata da quel visionario poliedrico conte Lurani Cernuschi nel 1935, dotata all'epoca di un motore V2 di Moto Guzzi (495 cc, 46 cv) con cui infranse quattro record mondiali.

Prima automobile con cilindrata di 0,5 litri a superare le 100 miglia orarie. E ancora un'anima che surriscalda persino il battitore di Sotheby's e fa decollare vertiginosamente l'asta quando va in scena, per esempio, una Bmw 507 Roadster Serie I del 1957, aggiudicata a un milione e 365mila euro. E la Best in show che ha messo d'accordo giudici e pubblico? L'Alfa Romeo Giulietta SS Prototipo, una coupé carrozzata Bertone premiata, anche con il Trofeo Bmw Group Italia dal suo presidente e ad Sergio Solero.

Nata nel 1957, 4 cilindri in linea, 1290 cc la Berlinetta, che nel 2017 compie 60 anni, rappresenta il primo progetto per la versione stradale della «BAT Mobile» (Berlinetta Aerodinamica Tecnica), uno dei tre arditi studi aerodinamici sviluppati tra il 1953 e il 1955 dalla collaborazione tra Bertone e Alfa Romeo.

Quanto alle motociclette storiche, fate largo per il primo posto alla Puch 250 Indien-Reise del 1933 (un cilindro, 248 cc), premiata con il Trofeo Bmw Group. Su quella sella Max Reisch e il suo compagno di viaggio Herbert Tichy percorsero i tredicimila chilometri che separano Vienna da Bombay. Quanta polvere di Storia nei raggi di quelle ruote.

GVil

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