Vince la bonaccia, perdono i "kiwi". Luna Rossa a corrente alternata è 4ª

Successo Usa, annullata per assenza di vento la match race finale

Vince la bonaccia, perdono i "kiwi". Luna Rossa a corrente alternata è 4ª
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Il primo evento preliminare della America's Cup si è concluso a Vilanova i la Geltrù, in Catalogna a due passi da Barcellona con la vittoria di NYYC American Magic davanti ad Emirates Team New Zealand. La notizia è interessante, perché per la prima volta da anni i kiwi le prendono. Purtroppo la bonaccia non ha reso possibile concludere la match race finale, interrotta quando gli americani erano in testa, e fa testo la classifica delle cinque regate di flotta combattute ma anche un po' incomprensibili perfino per gli esperti. La coppia di timonieri americana Tom Slinsgby e Paul Goodison ha vinto bene due regate consecutive conquistando il primato in maniera decisa: sono molto bravi. Dunque delusi i campioni neozelandesi Peter Burling e Nathan Outriddge che nella partenza del match race, poi interrotto per mancanza di vento, hanno fatto un mezzo disastro faticando a far volare la barca e poi hanno inseguito.

Dopo quanto visto resta un grande punto interrogativo sulle doti di questi AC40, cui forse manca un poco di superficie velica. Al terzo posto i francesi di Orient Express team voluto da Stephan Kandler e Bruno Dubois con timonieri Kevin Peponnet e Quentin Delapierre al debutto sul grande palcoscenico. Luna Rossa Prada Pirelli chiude al quarto posto con i timonieri Checco Bruni e James Spithill: il suo risultato può deludere alcuni tifosi ma il team italiano ha scelto di allenarsi poco sull'AC40, è stata una prestazione a corrente alternata, complice anche una rottura del sistema di comunicazione a bordo. Anche se vincere non era nelle premesse è vero che la fame vien mangiando. Patrizio Bertelli, che non aveva potuto essere presente a Auckland è così rientrato in campo dopo anni con la sua squadra: «I conti si fanno l'anno prossimo» pensa.

Un primo bilancio arriva da Matteo de Nora, Team Principal di Emirates Team New Zealand, che ha voluto portare le regate in Europa abbandonando la Nuova Zelanda non senza polemica: «Qui abbiamo visto sei squadre molto competitive, vicine tra loro. Anche l'anno prossimo a Barcellona vedremo più equilibrio che nel passato. Alla fine si dice che la barca più veloce vince, ma ci vorrà anche un team che la sappia interpretare per battere gli avversari».

Prosegue de Nora: «Siamo convinti della scelta che abbiamo fatto: se fossimo rimasti a Auckland non ci sarebbero stati sei team in regata e sono sicuro che qui in Europa ci sarà un seguito superiore anche a livello di sponsor. La Spagna ci aiuta: tante strade, aeroporti, infrastrutture. Tanti verranno a vedere la Coppa che sarà bella. E avremo tanti italiani».

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