Quella "violenza" dietro la firma di Marquez

Quella "violenza" dietro la firma di Marquez

Osservando la grafia di Marc Marquez emergono notevoli contraddizioni tra comportamento privato e sociale. Supportato da un ricco bagaglio cognitivo, con capacità critiche e doti di leadership, è anche capace di stabilire una buona interazione all’interno del suo gruppo, nonostante la presenza di qualche calo d’umore. Considerando la diversità tra testo e firma, si rileva una personalità che vive una dicotomia tra la professione e la sua persona, dove gli stimoli istintuali sono sottoposti al controllo intellettivo (vedi abbondante larghezza tra un parola e l’altra). Inoltre, il gesto grafico morbido denota un buon senso estetico che comprende anche una creatività di pensiero. Quando però Marc supera la soglia dell’etica professionale (vedi lettera ”g”, allungata in basso, e la grande lettera “M” nella firma) subentra una competizione negativa. La firma, che riproduce l’Io sociale, è tracciata dal pilota spagnolo con gesti appuntiti, che sembrano delle spade. Inoltre la firma è sottolineata, denotando così una forte volontà di potenza che può trasformarsi in “violenza combattiva”: costi quel che costi. Le spinte decisionali e la foga per la vittoria, per altro comprensibile, non dovrebbe mai prendere il sopravvento sull’etica sportiva.

Un piccolo suggerimento, che viene dal test di scrittura, a Marc Marquez è che deve prestare maggiore attenzione a gestire meglio la propria energia vitale, con dinamismo, ma anche con quel senso di dignità che dovrebbe accompagnare un grande campione. Quindi è bello osservare la foga sportiva che Marc mette nella sua professione, ma è indispensabile che questa non si trasformi in veemenza o in desiderio distruttivo. (Clicca qui per guardare la scrittura di Marquez)

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