Vittoria stregata, festa a metà per Curtoni e Fill

Elena e Peter secondi in Svizzera e Norvegia in SuperG e discesa. Oggi di nuovo in pista

Maria Rosa Quario

Crans Montana Finito il Mondiale e sci in soffitta per gli appassionati? Nemmeno per sogno, è adesso che viene il bello, e non solo per gli atleti ancora concentratissimi sul finale di stagione, no, il bello viene per chi ha ancora voglia di godersi la neve in queste giornate che sanno già di primavera. Per conferma chiedere alle velociste ieri impegnate nel superG a Crans Montana: pista perfetta, una piastrella ghiacciata alle 7.45 del mattino durante la ricognizione, pista da turisti con gli sci senza lamine tre ore dopo, durante la gara. La neve un po' molle, cotta dal sole ha mandato in estasi Elena Curtoni, battuta solo dalla slovena Ilka Stuhec per un secondo posto che la conferma fra le migliori specialiste del superG dopo il terzo di dicembre in Val d'Isère e il quinto al Mondiale. Dalla Svizzera soleggiata e chic alla Norvegia gelida per uomini veri il passo non è breve, voliamo allora a Kvitfjell, dove l'Italia è sempre protagonista, con Peter Fill secondo dietro a Jansrud nella penultima discesa della stagione. I podi numero 28 e 29 dopo la vittoria (venerdì in combinata) di Federica Brignone (ieri di nuovo brava, quinta) fanno ancora più arrabbiare per il quasi nulla raccolto ai Mondiali, che davvero non hanno rispettato i valori delle squadre azzurre, protagoniste in Coppa dall'inizio dell'inverno. Ma così vanno le cose, inutile guardare indietro, ci sono ancora molti obiettivi da raggiungere e il più prestigioso è alla portata di Peter Fill, che a una gara dalla fine (discesa di Aspen il 15 marzo) può puntare al bis della coppa del mondo di specialità vinta lo scorso anno. Sarà ancora una volta una sfida fra lui e Kjetil Jansrud, ieri di 8/100 più veloce dell'altoatesino, con il neo campione del mondo Beat Feuz terzo, battuto per 14. Dopo gli errori commessi venerdì («che non andrebbero fatti da uno con la mia esperienza») il secondo posto di ieri ha ridato fiducia a Peter: «Sono tornato dove devo essere, 33 punti di ritardo a una gara dalla fine sono tanti, ma ci proverò fino all'ultimo metro e l'obiettivo ora è solo uno, battere Jansrud alle finali». Dopo il superG in programma oggi gli uomini jet avranno una lunga pausa, ben diverso invece il programma per le ragazze che oggi, dopo la seconda combinata di Crans (si assegnerà la coppa di specialità, con la quasi imbattibile Ilka Stuhec nettamente favorita su Brignone e Kirchgasser) voleranno in Corea per andare a conoscere le piste olimpiche del 2018. Dopo le cadute e la paura nel superG della combinata di 24 ore prima, ieri in pista è filato tutto liscio, davanti a diecimila tifosi molte ragazze hanno sbagliato e dato spettacolo con voli sull'ultimo muro, ma per fortuna nessuna è finita in toboga o all'ospedale.

Fra le ritirate purtroppo anche Sofia Goggia e Lindsey Vonn, che dopo aver guidato la protesta delle americane venerdì, ieri ha mostrato di non essere al 100% della forma, soprattutto mentale, e non è nemmeno arrivata al primo intermedio.

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