Sempre più spettacolare, sempre più coraggioso, sempre più forte. Fabio Aru, la nostra giovane promessa, continua a crescere e a stupire. Dopo il magnifico Giro d'Italia che l'ha rivelato (terzo), ora la Vuelta di Spagna per le conferme.
Il ragazzo di Sardegna non è una chimera e neppure un sogno di mezza estate: è a pieno titolo un candidato campione. A sostenere la sue quotazioni un secondo trionfo di tappa, stavolta in Galizia, nella frazione che prevedeva un finale emozionante con la doppia scalata del Monte Castrove.
Anche questa volta Aru corre con gambe e cuore, ma soprattutto con la testa. Per lunghi chilometri si limita a stare con i migliori, quindi a tre chilometri dal traguardo sferra l'attacco. Uno solo, letale. A seguirlo è soltanto il quotatissimo Froome. I due vanno velocissimi verso la volata, e nelle fasi decisive Aru è semplicemente fantastico: scatto irresistibile e Froome che si piega. Alle loro spalle, a 13'', il trio spagnolo Valverde, Rodriguez e Contador, che resta leader della corsa e si avvia dunque a vincere la Vuelta 2014 (domenica finale a Madrid).
In prossimità della cronometro decisiva, la graduatoria vede Froome staccato da Contador di 1' 19''. Terzo Valverde a 1' 32'', quarto Rodriguez a 2' 29''.
Aru, quinto a 3' 15'', dovrebbe correre una grandiosa cronometro per salire sul podio, sperando in un calo di Valverde. E' un'impresa che rientra nel campo dei sogni, ma finora il ragazzo di Sardegna ha abituato i tifosi a realizzarli.
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