La Wada s'accanisce e porta Sinner al Tas. "Deluso e innocente"

L'agenzia contesta la non negligenza per l'assoluzione. Chiesto stop di 1-2 anni

La Wada s'accanisce e porta Sinner al Tas. "Deluso e innocente"
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Ripensandoci il giorno dopo, la situazione suona più o meno così: non c'è dubbio che Jannik Sinner sia innocente, ma siccome non c'è nessuna norma antidoping che prevede l'innocenza allora è colpevole. Kafka non avrebbe saputo fare di meglio.

Insomma: il ricorso della WADA contro l'assoluzione del numero uno del mondo del tennis è inedito ed anche un po' grottesco. Inedito perché mai l'ente aveva fatto ricorso al TAS sulla decisione di un tribunale indipendente (in questo caso l'ITIA, e a questo si aggiunge che nel caso Bortolotti - tennista italiano assolto per la stessa positività al Clostebol - l'appello non è stato presentato); grottesco perché basta leggere il comunicato: «La WADA ritiene che la constatazione di assenza di colpa o negligenza non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. La WADA chiede un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza. La WADA non farà ulteriori commenti». Meglio, forse. E allora: non c'è colpa o negligenza da parte di Jannik, ma non c'è colpa o negligenza prevista nel regolamento e quindi si chiede la squalifica, però non si chiede la sospensione né la restituzione di premi o punti. Serve un po' di ibuprofene (se è lecito).

La verità è che questa è la madre di tutte le battaglie della WADA per cercare di riconquistare il prestigio perduto, anche se aver fatto uscire la notizia mentre Sinner era in campo a Pechino contro Safiullin (ha vinto in tre set) ne spiega eleganza e credibilità. Soprattutto dopo il caso dei 23 nuotatori cinesi trovati positivi per una (dicono loro) «contaminazione alimentare» e riammessi ai Giochi di Tokyo con la scusa di non aver potuto controllare di persona perché in Cina non hanno fatto entrare gli ispettori. Uno scandalo, secondo l'antidoping Usa.

Comunque: ora che succede? Il TAS ha tempo qualche settimana per riunire un panel indipendente, la WADA userà lo stesso tempo per trovare le prove che non ha. Il calendario a Losanna è pieno fino al 15 dicembre, facile che se ne riparli a inizio 2025. Nel frattempo Jannik continuerà a giocare: «L'ho saputo due giorni fa: sono sorpreso e deluso, soprattutto dopo tre perizie che mi hanno dato sempre ragione. Non ho nulla da nascondere: non sarà semplice convivere con questa cosa, ma non si può controllare tutto. Son sicuro che risulterò innocente». Come dice anche il presidente della Fitp Angelo Binaghi, «fiducia nel TAS, e forse meglio così: metteremo fine a questa storia assurda».

Assurda perché, conferma il prof Sandro Donati, «il caso fa pensare: questa gente che si crea l'immagine di irreprensibili nella lotta al doping, va a prendere concentrazioni bassissime di sostanza che non influenzano minimamente sulla prestazione. Quello di Sinner non è doping». Comunque vada, in pratica, la WADA ha già perso. Quantomeno la faccia.

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