Alla vigilia di una finale Slam l'aria è sempre un po' sospesa, soprattutto da quando in giro c'è Jannik Sinner. Un vero fenomeno nazionale, ormai, che ha portato a far sì che stamattina alle 9.30 la sfida contro Alexander Zverev venga trasmessa in chiaro per decisione autonoma di Eurosport: sentiti i responsabili delle piattaforme che mandano in onda il canale, è stato deciso di mettere a disposizione il match che assegna gli Australian Open sul Nove del digitale terrestre. Se deve essere una festa, giusto che sia così.
Peccato che per il tennis italiano non sia stata invece una bella giornata quella di ieri, perché a notte ormai fonda (era le 2 di Melbourne) Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno visto sfumare il sogno di vincere il titolo in doppio al terzo tentativo in un Major: la seconda finale consecutiva australiana è andata in fumo per pochi dettagli, e il risultato a favole della coppia Heliovaara-Patten lascia grandi rimpianti (6-7, 7-6, 6-3). È stata una grande partita, «forse la migliore che abbiamo mai giocato - hanno detto i due, comunque giustamente orgogliosi del torneo -. È solo l'inizio della stagione: ci riproveremo». Peccato che alla fine ci fossero pochi intimi a sentirli, segno che anche nei Major ogni tanto la programmazione delle partite scappa di mano. Prima di loro, infatti, Madison Keys ha conquistato in tre set il suo primo grande titolo a 29 anni contro la favoritissima Sabalenka, segno che non è mai troppo tardi per provarci. Un messaggio anche per i nostri due ragazzi.
Tornando a Jannik, la strada verso il possibile secondo successo consecutivo down under è stata percorsa un po' in incognito: solito allenamento al coperto e a porte chiuse, mentre Sasha si è preparato nella Rod Laver Arena all'orario previsto per oggi, mostrando una forma smagliante. Non sarà facile, per la vittoria ci vuole in miglior Sinner, anche perché il tedesco - ex ragazzo cattivo e che nel 2022 ha lasciato tutti e tre i legamenti in semifinale sulla terra del Rolad Garros - è tornato nel circuito dopo l'infortunio più saggio e più pericoloso: è il numero due del mondo, è alla terza finale Slam, ed è uno dei pochi tennisti in circolazione che ha un conto positivo contro il Fenomeno Rosso (4-2). È sempre stata battaglia, lo sarà anche oggi.
Nell'attesa si segnalano due curiosità: Novak Djokovic continua la sua personale battaglia contro i detrattori pubblicando sui social l'ecografia che certifica lo stiramento alla coscia che lo ha costretto al ritiro in semifinale; questo mentre il torneo junior è stato vinto da Henry Bernet, 18enne svizzero
del Tc Basilea (quello di Federer), che gioca il rovescio a una mano (come Federer) e avrà come allenatore Severino Luethi (lo storico di Federer). E se non credete nelle sue possibilità, sappiate che ha i capelli rossi...
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