Toro, ultima fermata dell'incompiuto Balo

Zapata, crociato rotto. E Mario si propone

Toro, ultima fermata dell'incompiuto Balo
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C'era una volta Super Mario. Siamo a ottobre inoltrato e Balotelli è ancora senza squadra. Lo status di svincolato di lusso, infatti, inizia ad andare stretto al centravanti, che da settimane si sta allenando insieme a un preparatore di sua fiducia a Brescia. Sedute quotidiane ad alta intensità che hanno rimesso a lucido il fisico del cannoniere. Chi lo conosce bene, infatti, racconta di non averlo mai visto così deciso e determinato negli allenamenti. Il segnale di come Mario non voglia lasciare nulla d'intentato verso il suo obiettivo: tornare a giocare in Italia, possibilmente in A. I suoi agenti hanno sondato il terreno col Genoa nei giorni scorsi, ricevendo però una risposta molto fredda, una sorta di no grazie.

Il classe 1990 continua ad aspettare la chiamata giusta, magari incentivata da qualche grave infortunio che potrebbero indurre i club vittime di queste tegole a tornare subito sul mercato. Pescando naturalmente dal bacino degli svincolati, dove il nome di Mario Balotelli resta uno di quelli di maggior impatto e livello. Ecco perché in queste ore, confermata la lesione al crociato e al menisco per Zapata, è circolata la voce di un possibile approdo al Torino. In realtà al momento non c'è ancora alcuna trattativa in piedi. I suoi rappresentanti, però, vantano un canale privilegiato con la società come testimoniano i trasferimenti di Antonio Donnarumma e Marcus Pedersen. Della serie: non c'è due senza tre? Mario ci spera e ha dato la sua disponibilità. Ormai per lui non è una questione di soldi. Quelli non gli mancano e ne ha guadagnati tanti in carriera, ma di stimoli. Sono questi a mantenere vivo lo spirito agonistico.

Motivo per cui finora ha declinato le avance di squadre americane (San Diego), brasiliane (Corinthians), emiratine (Al Ain), qatariote (Al Ahli) e indiane (Kerala Blasters) che gli avrebbero garantito una pensione dorata. Il suo sogno, infatti, resta quello di tornare a giocare in Italia. Ci riuscirà? Difficile, ma non impossibile.

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