Tra Zeman e la Roma è fatta Lo dicono i ladri di Pescara

Furto nell’alloggio del boemo. Un segnale che l’amore è finito. E sulla sponda laziale è dato in arrivo il bosniaco Petkovic

Tra Zeman e la Roma è fatta  Lo dicono i ladri di Pescara

Panchina che va, allenatore che trovi. Il mercato dei tecnici entra nel vivo, con le ultime squadre in cerca della guida per la prossima stagione. Il via vai dei manager è particolarmente caldo a Roma.

I tifosi giallorossi si preparano infatti a riabbracciare Zdenek Zeman, il mago boemo che ha appena riportato il Pescara in serie A. Il ceco, dopo essersi sbottonato a Sky Sport, ha fatto una parziale retromarcia con i colleghi di «France Football», prima di lasciare il centro d'allenamento degli abruzzesi al Poggio degli Ulivi. «Non è ancora fatta con la Roma».

In realtà Zeman è vicinissimo al ritorno nella Capitale. La conferma arriva dalle parole dell'amministratore delegato giallorosso Claudio Fenucci a Roma Channel nel tardo pomeriggio. «Tra poco formalizzeremo il rapporto con il nuovo allenatore». Che a questo punto non può non essere Zeman. Le candidature di Vincenzo Montella e Andre Villas Boas sono ormai bruciate, nonostante il portoghese sia stato a pranzo non molto tempo fa con Franco Baldini. Quello che doveva essere l'erede di Mourinho rischia ora di rimanere a spasso per un anno. Il viaggio a Boston, in cerca di un contratto con la Roma o con il Liverpool, è stato difatti infruttuoso su tutti i fronti. Ma torniamo a Zeman. È una scelta di cuore, quella del tecnico di Praga. Anche il presidente del Pescara Sebastiani dovrà farsene una ragione. «Gli avevo offerto uno stipendio quadruplicato (800mila euro ndr) e avevamo già gettato le basi per la prossima annata. Addirittura era già stata scelta di comune accordo la sede del ritiro estivo...». Discorsi, non è un caso, al passato. A Pescara ormai il tempo di Zeman è finito. Chi lo sostituirà? Ciro Ferrara è in pole position, ma occhio a Delio Rossi e Gianfranco Zola.

Zeman torna invece a Trigoria. Lì dove è già transitato, con alterne fortune, dal 1997 al 1999, prima di essere sostituito da Fabio Capello. «Solo per motivi politici», dice il diretto interessato. Anche se il successore, a differenza sua, centrò lo scudetto al secondo anno in giallorosso. Il presente del boemo, intanto, registra un fatto spiacevole. Stamattina la sua casa è stata svaligiata dai ladri. Il furto proprio in quello che potrebbe essere l'ultimo giorno a Pescara di Zeman: solo un caso?

È in arrivo a Roma, ma sponda Lazio, Vladimir Petkovic. Altro tecnico dalle spiccate doti offensive. A dir il vero, in Italia il suo nome è sconosciuto ai più. E probabilmente anche a Lotito, almeno prima che il gioiello Senad Lulic lo indicasse alla dirigenza biancoceleste come il nome giusto per raccogliere l'eredità di Reja. D'altronde fu proprio Petkovic a lanciare l'esterno della Lazio nel calcio che conta. La firma del contratto è attesa a giorni. Il bosniaco sbarca nella Capitale per parlare in prima persona con il ds Tare e accordarsi per un biennale a 600mila euro a stagione. Ma da dove arriva Petkovic? Il recente passato dice Sion. Ma fu lo Young Boys, sempre in Svizzera, il suo vero capolavoro, quando conquistò i preliminari di Champions League per ben due volte consecutive. Resta vacante la panchina della Fiorentina. Il ds Pradè, neo-arrivato in viola, sta lavorando a più piste, anche se quella più calda resta Vincenzo Montella. Il problema resta sempre lo stesso: il Catania non vuole liberare Vincenzino, che nel frattempo ha perso il treno per squadre come Roma e Lazio. La quiete dopo la tempesta a Napoli.

Il patron De Laurentiis continua a punzecchiare Walter Mazzarri sulle richieste di mercato («Dovrà accontentarsi»), ma alla fine la coppia che ha portato in alto i partenopei non si separerà. Ieri l'incontro chiarificatore.

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