Roma - "Contrasta a gamba tesa contro la nostra Costituzione". E ancora: "E' offensiva, di cattivo gusto". Non usa mezzi termini il sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi, ospite del talk show di Klaus Davi, per demolire la pubblicità dell’Ikea che, dai primi di marzo, è comparsa a Catania. Sull'imponente cartellone pubblicitario due uomini, mano nella mano, passeggiano per il grande magazzino reggendo borse gialle e blu cariche di nuove compere. A Catania è sbarcata la democratica Ikea: "Da noi vi sentirete a casa. Perché quello che cerchiamo di fare è rendere più comoda la vita di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni coppia, qualunque essa sia". La provocazione, che ha il solo scopo di far parlare di sé e attirare l'attenzione sul nuovo centro commerciale, non è però piaciuta perché urta la sensibilità di molte persone.
"Siamo aperti a tutte le famiglie". Se l'Ikea approda a Catania pubblicizzando il proprio punto vendita con una coppia omosessuale, di certo non lo fa a casaccio. C'è dietro uno studio. Per lanciare il nuovo spazio l'Ikea ha appunto deciso di lanciare una campagna sulle "nuove famiglie" facendo discutere da mesi (leggi l'articolo). "Noi di Ikea la pensiamo come - si legge nello spot - la famiglia è la cosa più importante". Molto democratico, appunto. "Quello che cerchiamo di fare è rendere più comoda la vita di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni coppia, qualunque essa sia". Una provocazione. Viene infatti da chiedersi per quale ragione l'Ikea, un'azienda che punta tanto sulla comunicazione abbia optato per una campagna pubblicitaria del genere proprio a Catania. Sicuramente perché, come già Oliviero Toscani, l'intento è quello di far parlare di sé, garantendosi in questo modo una visibilità assicurata.
Pur assicurando che "l’Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno", l'esponente del Pdl ci tiene a fare un passo indietro e ad analizzare i rischi e le criticità legate a uno spot del genere. Giovanardi sottolinea, infatti, che il termine "famiglie" è "in aperto contrasto contro la nostra legge fondamentale". Secondo la Constituzione, infatti, la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio. "La pubblicità dell'Ikea - continua il sottosegretario - è in polemica contro la famiglia tradizionale, datata e retrograda". Quanto alle iniziative che il governo potrebbe assumere Giovanardi precisa che gli piacerebbe una campagna pubblicitaria che dicesse: "Siamo aperti all’intera comunità". "Nel senso che i clienti di una multinazionale sono uomini donne anziani giovani senza preclusioni di nessun tipo - continua Giovanardi - ma diverso è attaccare la Costituzione italiana con tale violenza". A fronte di tutto questo, la speranza dell'esponente del Pdl è che "l’Ikea non utilizzi più quell’annuncio per le prossime aperture annunciate in varie città".
Giovanardi paventa i rischi di una cultura che punta a minare la struttura naturale della famiglia.
"La cosiddetta rivoluzione zapateriana in Spagna non ha portato grandi risultati - continua il sottosegretario - certi argomenti molte volte vengono usati per coprire fallimenti economici disastrosi". Nel corso della trasmissione KlausCondicio, Giovanardi punta il dito contro Zapatero: "Non è proprio un modello da seguire, matrimoni omosessuali compresi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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