L'ultima notizia di cronaca, sulla violenza ad una donna in pieno centro nella capitale, fa tornare alla mente un modello lanciato durante le sfilate di Alta Roma dalla giovane stilista ciociara Giada Curti, che suggeriva anche un modo di difendersi da eventuali aggressioni.
L'abito «anti-stalking»ha la gonna di veli a strati e un ricamo di cristalli swarovski sul corsetto con il numero 612bis, quello che indica la nuova legge contro i molestatori. E, cucita sulla cintura gioiello ha una tasca in seta ricamata, dov'è nascosto lo spray urticante.
La presentazione del modello della Curti è avvenuto recentemente nella nuova boutique della stilista sulla Rampa Mignanelli che porta a piazza di Spagna. Proprio a due passi dalla Salita San Sebastianello dove una giovane è stata aggredita pochi giorni fa.
«Anche un abito elegante - ha spiegato la stilista - può aiutare a far riflettere e a sentirsi più sicura».
All'inaugurazione della boutique c'era anche Isabella Rauti, moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno e consigliera regionale, che ha parlato delle sue proposte per la lotta allo stalking, compresi sportelli antistalking presso le Asl e un Osservatorio.
L'abito denuncia della Curti è infatti un modo per attirare ancora una volta l'attenzione sulle violenze che le donne troppo spesso subiscono, dallo stalking allo stupro.
La Rauti ha spiegato che il contrasto a questi fenomeni dovrebbe partire dal vissuto quotidiano di tutti e coinvolge la lotta agli stereotipi mentali, deve insomma cambiare la mentalità maschile.
«L'iniziativa d'indossare questo impegno - ha detto la Rauti-, proprio come si può fare come un abito, va in questa direzione ed in quella di stilisti che intrecciano le proposte della moda con le emergenze sociali. Per troppo tempo lo stalking è rimasto un fenomeno sommerso che oggi emerge come reato grazie alla legge 38 del 23 aprile 2009, la legge antistalking, voluta dal Ministro per le Pari Opportunità».
La Curti ha creato una mini collezione di 11 abiti da sera ispirati alle dive del cinema muto americano degli anni venti, Louise Brooks e Gloria Swanson. Tra pizzi romantici, linee a sirena, scollature e ricami di perle ha però voluto inserire il modello anti-stalking.
É dedicato ad una amica che per anni è stata colpita dalla violenza folle del suo ex fidanzato. E tuttora è sotto protezione da parte della polizia.
Ad indossare l'abito è stata l'attrice Elisabetta Pellini. Che ha provato una strana sensazione a fare da testimonial della stilista portando il modello denuncia: «E' stato - ha detto- come sentire lo stalking sulla pelle. Ma non ho avuto paura».
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