Milano - Fannulloni, tutto come prima? Non proprio, ma alcune modifiche ci sono state. Niente di clamoroso per Brunetta. Un vero e proprio dietrofront per i sindacati, secondo i quali la marcia indietro è stata fatta perché le norme erano anticostituzionali. Ma cos'è cambiato davvero con il decreto legge pubblicato l'1 luglio (poi diventato la legge n.102/2009)? Sostanzialmente l’orario di reperibilità per la visita fiscale dei dipendenti pubblici in malattia: torna com'era prima della riforma Brunetta. Non c'è più la reperibilità obbligatoria dalle 8 alle 20, esclusa la "pausa" dalle 13 alle 14. Si torna alle normali fasce di reperibilità già vigenti nei settori privati e cioè 10-12 e 17-19. I sindacati hanno esultato parlando di "vittoria". Il responsabile settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, ha detto che la riforma Brunetta è saltata.
Brunetta: nessuna marcia indietro Il portavoce del ministro della pubblica amministrazione commenta le indiscrezioni apparse sulla stampa su una modifica delle norme per la lotta all’assenteismo. "Il ministro Brunetta ha intenzione di continuare con la stessa determinazione nella sua rivoluzione per una Pubblica Amministrazione finalmente efficiente, trasparente e gentile". Successivamente, lo stesso ministro, interpellato a margine di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha rimarcato: "Lei - ha risposto Brunetta ad una giornalista che gli chiedeva se gli risultasse la cancellazione della norma antifannulloni con un decreto legge di luglio - legge troppo Repubblica...".
Niente restaurazione Per il portavoce del ministro sulla stampa si "descrive una sorta di restaurazione che sarebbe seguita alla rivoluzione del ministro Brunetta nella sua azione contro l’assenteismo per malattia nei pubblici uffici: allargamento delle fasce orarie di reperibilità, abrogazione di alcune norme sulle trattenute economiche in caso di assenza e certificazioni mediche nuovamente affidate al medico convenzionato".
L'unica modifica In realtà - prosegue - "l’unica modifica intervenuta nel decreto legge riguarda le fasce di reperibilità, che sono state uniformate nella durata a quelle vigenti nel settore privato. L’intervento è stato deciso anche a seguito dei confortanti risultati del monitoraggio sulle assenze per malattia nella P.A. che il Dipartimento della Funzione pubblica effettua mensilmente in collaborazione con l’Istat e che, dall’entrata in vigore del decreto legge 112/2008, ha evidenziato una riduzione media annua delle assenze superiore al 35%. Un dato clamoroso e senza precedenti.
Al contrario, non si è intervenuto in alcun modo sulle disposizioni vigenti in materia di trattenute economiche (che peraltro non sono mai state dichiarate incostituzionali) e di certificazioni mediche dei dipendenti pubblici. Va però precisato che la gestione di queste ultime sarà presto gestita online dall’Inps e si renderà quindi necessario uniformare la loro disciplina con quelle nel settore privato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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