Il Caso Rumrich e quelle spie naziste negli Stati Uniti

Prima dello scoppio della guerra una rete di spie naziste venne smantellata negli Stati Uniti grazie all'operato di un agente speciale dell'Fbi, il servizio federale che al tempo fungeva anche da servizio d'intelligence.

Il Caso Rumrich e quelle spie naziste negli Stati Uniti

Nel febbraio del 1938, mentre Adolf Hitler assumeva il comando supremo delle forze armate tedesche e gli alti comandi di Berlino pianificavano l'Anschluss in Austria, diciotto individui venivano incriminati di spionaggio in favore della Germania nazista negli Stati Uniti d'America. Fu il primo caso di spionaggio internazionale affrontato interamente dal Federal Bureau of Investigation, più noto come Fbi, che all'epoca si occupava anche di controspionaggio, in assenza di un servizio d'intelligence "centralizzato" che a Washington dovettero creare, in tutta fretta, all'inizio della guerra.

Molti appassionati di storia e di spionaggio non hanno molta dimestichezza con le vicende spionistiche degli Stati Uniti che precedono la Guerra Fredda e il braccio di ferro tra la Cia e il Kgb, e forse non avranno sentito parlare dell'agente speciale Leon G. Turrou e di un certo Guenther Gustave Maria Rumrich, le figure chiave di un caso di spionaggio che ha fatto epoca.

Rumrich era un disertore, un sergente dell'Us Army che si dichiarò "colpevole di spionaggio" e accettò di testimoniare a nome del governo, bruciando la copertura di una rete di agenti che si erano impiantati negli Stati Uniti. Turrou, invece, era uno di quegli agenti dell'Fbi come quelli che i vecchi film hanno saputo mostrarci, sempre con il cappotto e il cappello a falda stretta, che si muove nelle notti piovose tra vecchi bar e telefoni sul retro per dare la caccia a un "sospettato": in questo caso i complici di un traditore che era stato reclutato da una potenza straniera, probabilmente avversaria, ma non ancora formalmente nemica.

L'effetto domino

Con il nome in codice di Crown, l'algido Guenther Rumrich, figlio di un diplomatico europeo originario di Chicago, fu arrestato il giorno di San Valentino dopo aver "tentato di ottenere 35 passaporti americani" in bianco, fingendo di essere il Segretario di stato Cordell Hull.Dall'altra parte dell'Atlantico, dove la guerra era percepita come imminente, il servizio segreto britannico aveva intercettato della corrispondenza sospetta: una lettera inviata verso a un ufficio postale in Scozia e indirizzata a una donna, Jessie Jordan, in cui veniva fatta menzione di un "piano per gli agenti dei servizi segreti tedeschi per sopraffare fisicamente un colonnello dell'esercito americano all'Hotel McAlpin di Manhattan", a New York. La donna si rivelò essere un'altra spia dell'Abwehr, il servizio d'intelligence militare tedesco che aveva piazzato le sue pedine in anticipo.

L'obiettivo del complotto ai danni dell'ufficiale americano era quello di "rubare i piani di difesa dell'esercito americano per la Costa Atlantica in caso di guerra". Ma ciò che era più importante, era che il mittente della lettera incriminata era un sergente americano, Rumrich, che confessò in seguito di essere un agente al servizio dell'Abwehr negli Stati Uniti.

J. Edgar Hoover, direttore dell'Fbi soggetto a dinamiche di dualismo e che dimostrerà in seguito di non avere grandi capacità di deduzione nel campo dell'intelligence o di fiducia nei servizi segreti alleati, aveva assegnato il caso a un agente speciale del Bureau, Leon Turrou, le cui indagini scoprirono, grazie alla soffiata degli inglesi, un'ampia rete di spie dell'Abwehr coinvolta nel furto di segreti militari americani, come progetti di aerei e cacciatorpediniere della Marina, nonché codici cifrati per decrittografare comunicazioni segrete.

Rumrich, il primo caso di spionaggio dell’Fbi

La confessione della "spia nazista" arrestata a New York rappresentò il "primo importante caso di spionaggio internazionale" di cui l'Fbi era venuta a capo, grazie alle informazioni d'intelligence raccolte dall'agente speciale Turrou. Ciò portò allo smantellamento della rete di spie tedesche reclutate da Ignatz Theodor Griebl, la "mente" dell'Abwehr che però riuscì a fuggire in Europa prima del processo come gli altri "pesci più grossi".

Altri agenti, come Johanna Hoffman, che lavorava come parrucchiera su un transatlantico tedesco, Enrich Glaser, soldato di stanza a Long Island, e Otto Voss, meccanico di aeroplani, vennero arrestati in seguito alle rivelazioni di Rumrich, che dichiarò come la Hoffman "fungesse da intermediaria" per parte delle informazioni che dovevano raggiungere l'Europa.

Rumrich rivelò che la rete di spie che la Germania aveva infiltrato e reclutato negli Stati Uniti - prediligendo meccanici e ingegneri che avevano accesso alla tecnologia militare, e personale che lavorava sulle navi passeggeri - doveva reperire informazioni sul numero di soldati di stanza sulla costa Atlantica, sull'artiglieria e sugli armamenti in generale. Tra queste c'erano anche informazioni sulle operazioni del Coast Artillery Corps nella zona del Canale di Panama. Il caso mise in luce al presidente Franklin D. Roosevelt la necessità impellente di creare un "servizio di controspionaggio" più efficace, data l'urgenza di risolvere il "problema di sicurezza nazionale" sollevato dal caso.

Un'altra "piccola" grande vittoria del Secret Service

Il "Servizio di intelligence speciale", istituito su ordine del presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt, che condivide la sua sigla con l'intelligence britannico, concentro gran parte del suo lavoro, a partire dal 1940, in Sud America. Una regione del mondo che era diventata un "focolaio di intrighi" ricollegabili agli interessi della Germania. Tra Brasile e Argentina si contavano "più di mezzo milione di emigranti tedeschi", tra i quali molti sostenitori del Terzo Reich che potevano raggiungere più facilmente gli Stati Uniti di quanto non potesse un agente in partenza dall'altra parte dell'Atlantico.

Dopo i trascorsi dell'America continentale, che pure aveva avuto una certa "fortuna" nello smantellare le reti di spie naziste che l'Abwehr aveva installato, Roosevelt voleva "tenere d'occhio le attività naziste" ancora prima di entrare in guerra contro l'Asse nel 1941.

Secondo le informazioni desecretate e diffuse in seguito, nel 1946 il servizio d'intelligence interna antenato dell'Nsa, con mansioni diverse da quelle dell'Oss e della futura Cia, aveva identificato "887 spie dell'Asse, 281 agenti di propaganda, 222 agenti che contrabbandavano materiali bellici strategici, 30 sabotatori e 97 altri agenti al servizio di potenze straniere".

Erano inoltre state localizzate 24 stazioni radio segrete dell'Asse e confiscati 40 trasmettitori radio e 18 ricevitori, successivamente riutilizzati, come d'abitudine in questi casi, per "trasmettere informazioni false e fuorvianti" alla Germania di Hitler. Questo dimostra ancora una volta come gran parte della sconfitta del nazismo derivasse, in un modo o nell'altro, dalle sue gravi sconfitte nel campo dell'intelligence.

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