Ambrogio Fogar e il giro del mondo: 50 anni dopo Castiglione della Pescaia ricorda l'epica impresa

Poco più che trentenne, il navigatore solitario tornò con la sua barca a vela "Suprise" nello stesso porto toscano da cui era partito per tredici lunghi mesi di traversata

Ambrogio Fogar e il giro del mondo: 50 anni dopo Castiglione della Pescaia ricorda l'epica impresa
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Castiglione della Pescaia celebra e ri-abbraccia idealmente Ambrogio Fogar. Cinquant'anni esatti dopo il ritorno del grande esploratore milanese dal suo giro del mondo in barca a vela, il comune in provincia di Grosseto (dal porto del quale partì e attraccò con la sua imbarcazione) chiude un 2024 costellato da tanti eventi che hanno messo al centro la figura del navigatore solitario, scomparso nell'agosto 2005, per ricordare il mezzo secolo da quella straordinaria impresa sportiva che fece la storia.

La storia del giro del mondo di Fogar

7 dicembre 1974, ore 11 del mattino circa: era un freddo sabato di sole - esattamente come oggi - quando 20mila persone (alcuni testimoni giurano che fossero 30mila) accolsero Fogar, nel giorno del suo onomastico, di ritorno da una circumnavigazione del globo terraqueo durata più di 13 mesi. Per l'esattezza 401 giorni di traversata, da solo, dove percorse 37mila miglia. Un "folle" progetto portato completamente a termine, con l'aggiunta di rendere il tutto ancora più epico decidendo di girare il mondo da est a ovest, ovvero in direzione opposta rispetto alle correnti.

La sua unica compagna di viaggio fu la leggendaria "Surprise", una barca sloop di 11,76 metri, disegnata dall'architetto Guy Thompson e costruita dai maestri d'ascia di Nicolò Pulcinelli nel cantiere navale di Castiglione. Da lì, partì in vista di quel lungo percorso il 1 novembre 1973 - seguito da uno sparutissimo gruppo di persone (giusto i familiari e gli amici stretti di Ambrogio, più gli operai del cantiere navale e qualche residente locale curioso) - per farvi poi rientro un anno abbondante più tardi.

Ambrogio Fogar subito dopo essere tornato dal giro del mondo

E chi mai l'avrebbe detto che un giovane titolare di un'agenzia di assicurazioni della Brianza, totalmente privo di esperienze nautiche fino all'inizio degli anni '70, avrebbe mai potuto concretizzare questo suo sogno, per lo più nello scetticismo di molti (per non dire tutti)? Eppure così è stato. Ambrogio Fogar entrò nella storia del giro del mondo in barca a vela insieme allo statunitense Joshua Slocum e i britannici sir Francis Chichester e Chay Blith.

La rievocazione dopo mezzo secolo esatto

E così questa mattina, sempre alle 11 (seguendo esattamente l'orario di allora), è andata in scena la riproduzione dell'ingresso del Surprise nel porto canale: un momento unico che ha fatto rivivere anche a chi non c'era nel '74 l'emozione di quel giorno intenso e memorabile. Per questa iniziativa, sono state invitate le scolaresche della comunità maremmana per rendere ancora più festosa la cerimonia. Poco dopo, inoltre, è stata inaugurata sul ponte Giorgini una targa dedicata a Fogar, il quale per quella sua impresa ha ricevuto anche il Grifone d'Oro: il massimo riconoscimento della città di Grosseto.

Cinque decenni fa erano presenti le due affiatatissime sorelle di Ambrogio: Maria Grazia e Rita Fogar. Oggi, a bordo di una copia del Suprise (affondato nel 1978), c'era Francesca, la figlia primogenita del navigatore meneghino nata un anno dopo la fine del giro del mondo: "Vi ringrazio tutti a nome di Ambrogio, perché io credo che nessuno muore mai davvero se sta nel cuore delle persone se sta nel cuore delle persone che continuano ad amarlo", ha detto visibilmente (e comprensibilmente) commossa. Arrivata per l'occasione a Castiglione con i suoi tre bambini, Francesca ha messo poi in scena nel pomeriggio, all'hotel Roma, lo spettacolo teatrale "Fogar mio padre", coadiuvato da musica dal vivo e immagini del grande Ambrogio.

L'evento conclusivo di questo sentitissimo anniversario avrà luogo nella giornata di domani, quando alla biblioteca comunale Italo Calvino, la stessa Francesca - insieme alla sorella minore Rachele - presenteranno la riedizione di "400 giorni intorno al mondo", il libro scritto dall'esploratore subito dopo il rientro in Italia (ora con la prefazione delle due figlie) nel quale raccontò per filo e per segno le tappe della sua esperienza.

Un viaggio che lo portò prima a Capo Horn, poi in Nuova Zelanda, Australia, a sinistra attraverso lo Stretto di Torres, Oceano Indiano, Capo di Buona Speranza, prima di risalire fino alle Azzorre. Da là, il nuovo passaggio da Gibilterra e poi finalmente in Mediterraneo in direzione della sua Castiglione della Pescaia il giorno di Sant'Ambrogio.

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