"Un film sulla mia vita? Sarei la più adatta". Ora Khelif punta al cinema

Durante un'intervista televisiva, Imane Khelif ha dichiarato di aver ricevuto diverse offerte per portare sullo schermo la sua vita e di essere la più adatta a interpretare se stessa

"Un film sulla mia vita? Sarei la più adatta". Ora Khelif punta al cinema
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Dopo la medaglia d'oro conquistata alle Olimpiadi di Parigi, non senza polemiche, Imane Khelif potrebbe darsi al cinema. L'atleta proveniente dall'Algeria, che sembra essere ammaliata dalle luci delle telecamere, ha rilasciato un'intervista televisiva in cui rivela che ci sono state numerose case di produzione che le hanno proposto di trasformare la sua vita in un prodotto per il cinema. "Sono stata contattata da molte società per la produzione di un film sulla mia vita. Penso che sarei io la più adatta a recitare la mia parte", ha dichiarato nel corso dell'intervista concessa alla trasmissione Cliquetv.

Non è dunque escluso che entro qualche mese Khelif non sbarchi in qualche produzione per la tv in streaming o anche al cinema, perché dalle sue parole, oltre a non esserci una chiusura alla proposta, emerge anche la volontà di essere parte attiva nella realizzazione della produzione. Con le Olimpiadi terminate da poco più di un mese e un futuro ancora da definire per Khelif, che non potrà comunque competere nel circuito mondiale femminile di boxe dopo l'esclusione, il suo futuro sportivo è ancora incerto. Potrebbe trovare un altro circuito in cui competere ma la strada per arrivare alle qualificazioni per Los Angeles 2028, dove si presume che si vorrà presentare per difendere il titolo nel 66 Kg, sembra essere piuttosto in salita. Anche perché, per il momento, la boxe non è stata ancora inserita tra le discipline olimpiche della prossima edizione, proprio a causa dei contrasti del Cio con l'Iba, la federazione mondiale di boxe.

Nella stessa intervista, Khelif è tornata sulle polemiche che hanno caratterizzato la sua seconda partecipazione olimpica, alimentate dalla mancanza di standardizzazione dei parametri di partecipazione alle manifestazioni internazionali e da un'ottusa ideologia del presidente del Cio, che nulla ha a che fare con i principi di chiarezza che regolamentano lo sport. "Non capisco perché il mondo si comporti così al giorno d'oggi. Mi rapporto a Dio, sono una donna musulmana praticante. Sì, sono una donna araba musulmana. E questa tappa l'ho superata.

Spero di essere ancora più forte in futuro e di tornare con più motivazione", ha dichiarato, sostenendo che "Elon Musk è una delle prime persone che mi hanno attaccato durante questa campagna di odio".

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