Il Senato ha appena fatto in tempo ad approvare il Nuovo codice della strada con il suo importante giro di vite su alcol e velocità che subito le vittime della strada ritornano protagoniste. Ieri a Roma il giudice monocratico della sesta sezione Anna Maria Pazienza ha condannato a sette anni di carcere per il reato di omicidio colposo Friederich Vernarelli che nel marzo del 2008 travolse e uccise due ragazze irlandesi mentre era alla guida ubriaco. Mary Clair Collins, 29 anni, ed Elizabeth Anne Gubbins, 28, furono investite mentre attraversavano sulle strisce pedonali.
La Mercedes Classe B guidata da Vernarelli trascinò una delle due per una sessantina di metri mentre laltra fu scaraventata a decine di metri di distanza. Lautomobilista, a cui fu rilevato un tasso alcolemico superiore di 6 volte al consentito, non si fermò neppure a soccorrerle ma tentò la fuga schiantandosi poco dopo contro delle vetture posteggiate.
Ieri il giudice non ha concesso le attenuanti generiche e ha disposto anche il pagamento di una provvisionale di 130mila euro per i genitori delle due vittime e di 70mila per i fratelli delle due ragazze morte a poca distanza da Castel SantAngelo. Il pubblico ministero, Andrea Mosca, aveva chiesto una condanna a nove anni di reclusione.
Intanto nella notte tra ieri e laltroieri, molte centinaia di chilometri più a nord, in un incidente automobilistico dovuto probabilmente allalta velocità hanno perso la vita cinque persone. Si tratta di giovani di origine romena con unetà compresa tra i 25 e i 30 anni. La loro auto si è scontrata frontalmente con un altra guidata da un 37enne cremonese che è rimasto ferito ma non in modo grave.
La Opel Astra dei romeni, intorno alle 22.40 di giovedì, procedeva ad alta velocità lungo la strada che collega Genivolta con Soresina, in provincia di Cremona quando a causa dellasfalto reso viscido dalla pioggia e dellalta velocità è sbandata andando a sbattere contro una Bmw che proveniva in senso opposto. Lauto dei romeni dopo lurto ha proseguito la sua folle corsa saltando il guard rail per poi finire in un fossato dove si è ribaltata più volte prima di fermarsi.
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