Prima crepa nel teorema dei magistrati che hanno condannato in via definitiva Berlusconi l'1 agosto 2013. La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo - come rivela l' Huffington Post - ha infatti accolto il ricorso presentato dal Cavaliere che lamentava la lesione dei diritti della difesa. È la famosa sentenza del giudice Antonio Esposito che ha punito a 4 anni l'ex premier ritenendolo colpevole di frode fiscale per il caso Mediaset. Ora, qualora dopo un eurodibattimento si dovesse riconoscere che Berlusconi ha effettivamente subìto un torto da parte della giustizia italiana, la storia del processo potrebbe riscriversi. Una sentenza europea non può cancellare un verdetto nazionale, è vero; ma gli effetti della condanna potrebbero essere «congelati» e i legali dell'ex premier avrebbero una carta fortissima in mano per chiedere la revisione dell'intero processo a Brescia. Potrebbe quindi esserci una sentenza di condanna dello Stato italiano a risarcire il danno subìto dal Cavaliere. Non è dato sapere quando Strasburgo si esprimerà nel merito ma i procedimenti, lassù, non hanno tempi biblici. La notizia dell'accoglimento del ricorso era nota a Berlusconi già da fine luglio e questo spiega il recente cambio di umore del Cavaliere sulla sua situazione giudiziaria. Uno degli avvocati, Piero Longo, ammette: «La Cedu esaminerà il ricorso sulla violazione del giusto processo».
Nella lettera con cui si accoglie uno dei quattro ricorsi - alcuni ritirati - presentati dall'ex premier si dice che «quanto prima possibile» sarà decisa la fissazione del procedimento avviato da «Berlusconi Silvio per violazione ripetuta dei principi cardine del giusto processo».
Cosa ha fatto breccia a Strasburgo? Testimoni negati alla difesa (171 richiesti, sentiti solo 6 in 100 udienze); la non ammissione di alcune prove a discarico; la non imparzialità del giudice. Ma soprattutto il fatto che la Corte d'Appello di Milano abbia assolto in un processo gemello - con lo stesso impianto accusatorio - Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi e altri sette manager Mediaset. Stesse accuse e esiti differenti? È normale? Strasburgo accenderà un faro sulla sentenza che ha tolto i diritti politici attivi e passivi al leader di Forza Italia.
Se quindi l'Europa dovesse dare uno schiaffo alla Procura di Milano, dando ragione nel merito a Berlusconi, lo scenario potrebbe cambiare. I legali chiederebbero un nuovo processo a Brescia e Berlusconi potrebbe riottenere l'agibilità politica. Il Cavaliere è fiducioso e lo dimostra con il suo iper attivismo sulla scena politica. Ieri, dopo aver prestato servizio alla casa di cura di Cesano Boscone e fatto visita a Milanello, ha confermato l'intenzione di voler essere sugli spalti di San Siro per Milan-Juve, accanto al leader della Lega Matteo Salvini. Insomma, Berlusconi è in sella e, dicono i suoi, «particolarmente in palla». L'obiettivo è riunire il centrodestra in vista delle elezioni che, in ogni caso, l'ex premier non vede dietro l'angolo: non le vuole il Cavaliere e non le vuole nemmeno Renzi. Il quale però ha qualche problema di navigazione. «Prima o poi sarà costretto a chiederci aiuto perché ha troppi nemici interni - è il pensiero del Cavaliere - E noi glielo daremo se ci ascolterà su giustizia, fisco, lavoro».
E anche il Mattinale sintetizza così: «Quello che Renzi vorrebbe fare sul Jobs Act, sulla giustizia, sulla scuola, ha spunti
positivi, ma è poca roba. Riteniamo che il discorso dei mille giorni sia un inganno. Primo perché mille giorni sono troppi, moriremmo prima; ne bastano cento. Secondo perché Renzi sulle questioni essenziali ha il partito contro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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