Un corso intensivo internazionale per studiare come lExpo 2015 cambierà il volto di Milano.
Si è tenuto in questi giorni allUniversità Bicocca, che per il secondo anno consecutivo ha organizzato uno speciale «Erasmus intensivo» della durata di solo due settimane dedicato alle politiche urbane. Un tema che non può non fare i conti con quanto si verificherà a Milano nei prossimi sette anni, come osserva la coordinatrice del progetto, professoressa Serena Vicari Haddock: «LExpo porterà una grande spinta alle trasformazioni della città, in quanto velocizzerà tutti i processi di modificazione del tessuto urbano. Le previsioni ci parlano di uno sviluppo nel prossimo futuro molto accentuato e dunque negli anni a venire sarà proprio questo il tema al centro del nostro programma». Ledizione 2008 si è conclusa lo scorso 5 aprile ed è stata dedicata a tre zone che saranno direttamente interessate dai cambiamenti in vista dellesposizione universale. «Abbiamo coinvolto 33 studenti e 11 professori provenienti da 11 università europee - sottolinea Vicari -. I ragazzi, iscritti a facoltà diverse, sono stati distribuiti in cinque gruppi di lavoro e si sono confrontati in inglese su tre focus: il quartiere Bicocca, larea Parco Nord e lex Manifattura tabacchi. E alla fine hanno sostenuto un esame».
Il programma intensivo si è svolto nellambito delle iniziative per il decennale della Bicocca e nei prossimi due anni si trasferirà al «Royal institute of technology» di Stoccolma, per poi fare ritorno a Milano.
«Sarà loccasione per studiare come la preparazione dellExpo avrà inciso sul tessuto urbano milanese - sottolinea la professoressa -. Anche se diversi spunti su come prepararci al meglio al 2015 sono emersi già dalledizione di questanno. LExpo avrà infatti una grande influenza sulle tre aree studiate, in particolare per lex Manifattura tabacchi dove dovrà sorgere un distretto culturale».
Anche se per Vicari il metodo utilizzato finora non è quello vincente: «Nellarea sono stati realizzati un centro cinematografico sperimentale, due scuole civiche e un complesso residenziale, senza curarsi di costruire relazioni con i diversi attori economici presenti sul territorio. A differenza di quanto si fa negli altri Paesi europei. Da noi cè una visione individualistica, manca labitudine a collaborare, e questo non favorirà certo l'organizzazione dellesposizione».
Tra gli studenti che hanno partecipato al programma intensivo cera Violeta Tomosoin, 22 anni, studentessa romena iscritta a Economia a Lille in Francia, che confessa: «Sono molto interessata alle relazioni internazionali e agli effetti locali delle grandi forze globali come lExpo. Milano è unica non solo dal punto di vista produttivo, ma anche degli spettacoli.
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