Stupro in hotel, Roma ha paura per i turisti

Credeva che a Roma avrebbe vissuto una vacanza da sogno. Invece è piombata in un incubo. Una studentessa americana di 21 anni tra domenica e lunedì notte è stata stuprata due volte dal portiere di un albergo a quattro stelle dove alloggiava con una sessantina di amici, nel cuore dell’elegante quartiere Parioli. La turista, originaria del Nevada, era giunta nella capitale venerdì scorso insieme agli studenti del suo college per un viaggio indimenticabile. E sarà così, purtroppo per i motivi sbagliati.
Dopo aver visitato i principali monumenti della città, la ventunenne e alcune amiche domenica sera si erano lasciate sedurre dalla pericolosa moda del pub crawl. Avevano girato nelle aree calde della movida romana bevendo birra e altri alcolici. Rientrate verso le 4 nell’albergo dove pernottavano da un paio di giorni, le ragazze si erano alternate ai pc dell’internet point, davanti alla reception, per chiamare casa a turno. La ventunenne, ultima della fila, a un certo punto è rimasta sola nella stanza, mentre le amiche sono salite. A quel punto il portiere, Lucio D.G., un uomo di 54 anni, incensurato, ha approfittato della circostanza. L’ha palpeggiata, offrendosi poi di riaccompagnarla al suo piano. La giovane, ubriaca, non si è opposta. Ma ben presto si è resa conto che si trattava di una scusa e che dietro c’era un secondo fine.
«Cercavo di reagire, ma mi mancavano le forze. Ero ubriaca. Credo di avere anche urlato - ha raccontato il giorno seguente tra le lacrime alla polizia -. Quell’uomo mi ha stuprata due volte, portandomi prima in uno stanzino nei pressi della hall, poi abusando ancora di me in un’altra camera dell’albergo. Quindi mi ha lasciato davanti alla mia stanza». Era certo che la poveretta per vergogna o forse perché troppo ubriaca, non avrebbe raccontato a nessuno quanto accaduto. Invece il giorno seguente l’americana, svegliandosi alle 16, ha realizzato di essere stata violentata. È scoppiata in lacrime, ha iniziato a urlare spiegando alle amiche e al responsabile della gita lo stupro. La sera stessa è stata accompagnata davanti agli agenti del commissariato Viminale, diretto da Carmine Belfiore, e ha denunciato lo stupro fornendo l’identikit dell’uomo, alto, magro, calvo, sui 50 anni. Accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, è stata medicata e affidata alle cure di uno psicologo. L’aguzzino, invece, è stato identificato dagli investigatori che lo hanno raggiunto nella sua abitazione all’Infernetto, dove viveva con una straniera e 7 alani. All’inizio l’uomo, allevatore di cani di giorno e portiere di notte, si è rifiutato di aprire la porta di casa, ma poi si è arreso, anche se non ha rilasciato dichiarazioni agli agenti che lo hanno fermato e condotto nel carcere di Regina Coeli, in attesa dell’udienza di convalida. Martedì i ragazzi del college sono ripartiti, mentre la ventunenne è rimasta nella capitale, in attesa dello sviluppo delle indagini.
Federalberghi fa sapere che il portiere, da nove anni in servizio in quell’hotel, è stato subito licenziato, nonostante in passato non abbia mai dato adito a problemi di alcun genere.

Il sindaco ha condannato fermamente questo episodio, che getta discredito sulla capitale e rischia di avere seri contraccolpi sul turismo. «Prima si devono conoscere i fatti - dice Alemanno -. Ma bisogna verificare se in quell’albergo non sia il caso di prendere provvedimenti come la revoca della licenza».

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