Il Sudafrica vuol legalizzare la prostituzione in vista dei mondiali di calcio

A una anno dalla grande manifestazione che attirerà 400mila appassionati, si apre il dibattito nel Paese che registra il più altro tasso di malati di Aids. I favorevoli: così si combatte la criminalità. I contrari: si facilita solo il contagio e il traffico di esseri umani

Legalizzare la prostituzione. Quando manca solo un anno ai campionati del Mondo di calcio del 2010, il dibattito si fa sempre più acceso in Sudafrica, il Paese che vanta il più alto tasso al mondo di infezioni da Hiv/Aids.
Secondo le organizzazioni di difesa dei lavoratori del sesso, il sistema oggi in vigore favorirebbe la criminalità e il grande evento in programma per il prossimo giugno potrebbe «offrire un'occasione incredibile per questi criminali», assicura all'Afp Eric Harper, direttore dell'organizzazione sudafricana «Sex Workers education and Advocacy Taskforce» (Sweat). Da considerare che i Mondiali 2010, organizzati per la prima volta in Africa, potrebbero richiamare oltre 400mila appassionati di calcio, turisti e visitatori. Se la prostituzione venisse legalizzata, spiega Harper, si garantirebbe un maggior rispetto dei diritti dell'uomo, visti i numerosi abusi commessi dalle stesse forze dell'ordine. Le prostitute «avrebbero un contratto, avrebbero diritto alle assenze per malattia, avrebbero un orario di lavoro. Sarebbero meno vulnerabili allo sfruttamento».
Una proposta che, ovviamente, trova dei fieri oppositori. Chi, infatti, è contrario alla depenalizzazione della prostituzione ricorda il rischio di «traffico di esseri umani» e di una maggiore diffusione dell'Aids, in un paese dove ben 5 su 48 milioni di abitanti risultano sieropositivi. Chi si prostituisce, in particolare le donne, è «spesso incapace di imporsi per avere pratiche sessuali sicure», denuncia un recente rapporto redatto dalla Commissione per la riforma delle leggi del ministero della Giustizia. «Quando un cliente paga doppio per un rapporto sessuale non protetto, è difficile rifiutare», ha ammesso Kim, un transessuale di Città del Capo.
La questione della prostituzione viene spesso sollevata in occasione dei grandi eventi sportivi. Prima dei Mondiali di calcio del 2006 in Germania, dove la prostituzione è legale, si era paventato l'ingresso nel paese di circa 40mila lavoratori del sesso, anche se poi queste cifre risultarono «infondate e irrealistiche», secondo una relazione dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
In Sudafrica, alcuni esperti di diritto hanno presentato diverse proposte per depenalizzare la prostituzione, sottolineando anche i benefici che ne trarrebbe la polizia, libera di concentrarsi nella lotta alla grande criminalità in un Paese che conta almeno 50 omicidi al giorno. La Commissione per le riforme delle leggi ha proposto nelle scorse settimane alcune opzioni, tra cui la depenalizzazione totale della prostituzione o un regolamentazione dell'attività da parte del governo.

Secondo Dallene Clark, uno dei ricercatori che ha partecipato alla stesura delle proposte, il dibattito non è stato sollevato in occasione dei Mondiali di calcio, ma nell'ambito di una revisione generale delle leggi sui crimini sessuali. «Si cerca una soluzione a lungo termine adeguata per il Sudafrica», ha precisato.

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