Sono piuttosto numerosi i comics in cui si ricorre all'escamotage di immaginare scenari alternativi allo svolgersi codificato degli eventi, al fine di inventare nuove avvincenti avventure. Per chi volesse entrare nel variegato mondo dell'ucronia a fumetti, ecco cinque letture da non perdere.
A partire dagli anni Ottanta, il fumetto statunitense è stato rivitalizzato da una nutrita schiera di sceneggiatori del Regno Unito, che hanno interpretato a loro modo i supereroi di Marvel e DC e realizzato alcune delle serie più dirompenti dedicate al pubblico adulto. Tra queste, una gustosissima storia uscita nel 2003 dalla penna di Mark Millar: Superman. Red Son. Superman è un extraterrestre nato su Krypton, un pianeta che sta per essere distrutto da un cataclisma. Per salvarlo, i genitori lo mettono ancora in fasce in una piccola astronave che atterra in Kansas, presso Smalville. Superman cresce nutrito dai valori americani e diventa, da adulto, il difensore della nazione. Ma in Red Son l'Uomo d'Acciaio indossa un costume che, al posto della classica «esse», reca falce e martello. Cosa è successo? Millar immagina che la navicella sia arrivata in Ucraina, all'epoca Unione sovietica, per cui il supereroe diventa il campione di Stalin e della classe operaia. I suoi superpoteri sono al servizio della propaganda socialista. Morto Stalin, Superman diventa la guida suprema dell'Urss, facendola primeggiare nel mondo: solo gli Usa si oppongono. Il presidente JFK si affida allo scienziato Lex Luthor, l'unico in grado di fronteggiare il pericolo rosso. Intanto, l'Uomo d'Acciaio si trasforma in dispotico dittatore che stronca ogni dissidenza. Millar aggiunge altra carne al fuoco: Lex Luthor vince le elezioni per la Casa Bianca nel 2001, riportando il Paese agli antichi splendori. Riuscirà lo scienziato a far trionfare l'American way of life sconfiggendo Superman? Scopritelo leggendo Red Son.
Immaginiamo per un attimo cosa sarebbe successo se, nel recente DDL Sicurezza, il governo avesse reso legale il «fumo» (la canapa) e proibito il fumetto? Ci saremmo trovati catapultati ne Il mystero delle nuvole parlanti, un'avventura dell'archeologo-detective Martin Mystère, inossidabile personaggio di casa Bonelli nonché creatura del recentemente scomparso Alfredo Castelli. In questa storia del 1996 che celebra il centenario di Yellow Kid (famoso personaggio di Richard F. Outcault), chiunque stampi o legga un fumetto rischia la galera, mentre la compravendita di droga è libera. Una legge punitiva, voluta dalle lobby dei produttori cinematografici e dei magnati dell'informazione per impedire che i fumetti indipendenti veicolino idee contrarie alle loro. Un'idea geniale, che porta il Buon Vecchio Zio Marty alle prese con gli intrighi di un malvagio gruppo di potere. Per incastrarlo, i cattivi fanno arrestare la fidanzata Diana e l'aiutante Java poiché trovati con dei comics. Sarà proprio Yellow Kid a correre in aiuto dei nostri. Castelli scrisse questa storia per punzecchiare tutti quegli intellettuali e politici che stigmatizzano la lettura dei fumetti in quanto diseducativi.
Il francese Manu Larcenet è tra i più interessanti autori di bande dessinée degli anni Duemila. Artista completo, è capace di scrivere storie dall'architettura solida e di disegnarle ora con uno stile cartoonesco, ora con un segno realistico. Nei cinque albi della serie Un'avventura rocambolesca si è divertito a prendere alcuni personaggi storici e a stravolgerne la biografia. Van Gogh, per esempio. Se un colpo di pistola (autoinferto? accidentale? ancora se ne discute) non lo avesse ucciso anzitempo, quali altri capolavori ci avrebbe lasciato? Il fumetto La linea del fronte risponde all'interrogativo. Durante la Prima guerra mondiale il presidente del Consiglio non capisce perché le cose non vadano come dovrebbero: i soldati sono restii a morire per la patria e i tedeschi incalzano. Van Gogh viene spedito al fronte per ritrarre quel che accade. Il presidente, attraverso i suoi quadri, potrà comprendere la vera anima della guerra. Ma, come afferma un disertore nelle prime pagine: «La linea del fronte non è posto per gli umani». Le tavole che seguono mostrano la paura dei soldati dinanzi alla morte incombente, che può arrivare dalla mitraglia, dalle bombe, dal gas
La prima epidemia di aviaria, agli inizi degli anni Duemila, ha sicuramente dato lo spunto alla mangaka Fumi Yoshinaga per Ooku. Le stanze proibite, storia ambientata nel Giappone feudale. Un virus passa dall'orso all'uomo e diventa letale per la popolazione maschile. Sopravvivono in pochi e le donne occupano i posti di potere vacanti, trasformando la società in un matriarcato. Anche lo shogun è una donna e nel suo oku, una sorta di harem, riunisce tremila uomini bellissimi a sua disposizione. Il giovane Mizuno Yunoshin, attraente ma spiantato, rinuncia alla propria libertà ed entra nell'oku, che si rivela un mondo di rigidi protocolli da rispettare, di competizione e di intrighi.
Siamo di fronte a un manga di alto livello qualitativo, con un bell'intreccio che mescola ricostruzione storica e fiction, facendo molta attenzione a ricreare le atmosfere e la società dell'epoca. L'edizione è arricchita da un ampio apparato di note esplicative. Riuscita riflessione sulla condizione della donna e sulle ingiustizie sociali, Ooku. Le stanze proibite ha ricevuto importanti premi; la sua versione anime è stata distribuita l'anno scorso da Netflix.
Si parla sempre troppo poco del fumetto argentino, che pure ha partorito historietas che fanno parte dei classici mondiali. Netflix, ancora lei, sta producendo la serie L'Eternauta, ispirata all'omonimo capolavoro dello sceneggiatore desaparecido Héctor Oesterheld. A chiusura di questo breve viaggio nell'ucronia a fumetti, vi suggeriamo una piccola gemma: Peter Kampf lo sapeva, di Carlos Trillo e Domingo Mandrafina. A lungo introvabile, la storia è stata appena ristampata dalla Biblioteca delle Nuvole. Anni Trenta. Un disegnatore austriaco fugge in America perché le sue idee politiche in patria sono ritenute troppo estreme. Qui pubblica una striscia a fumetti, Peter Kampf, dove riversa le sue teorie razziste. Il protagonista è un giustiziere biondo che sconfigge i cattivi ebrei. Il disegnatore utilizza uno pseudonimo: Al Hit. Vi ricorda qualcosa? Anni Cinquanta. L'ex attore John Wayne è in corsa per la Casa Bianca (Trillo scrive il fumetto nel 1987, quando Reagan è presidente).
Il suo spin doctor, tal Joseph Goebbels, ritiene che le idee propagandate dalla striscia di Al Hit possano aiutarlo a instaurare un nuovo ordine con a capo il candidato, espressione dell'America bianca e fanatica. Basterebbe ritoccare i disegni e trasformare gli ebrei in neri e ispanici. Non vi raccontiamo oltre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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