A Tarak Ben Ammar la notizia è arrivata per telefono: «Abbiamo deciso di attribuire a lei il Premio Ischia Internazionale Mediterraneo», gli ha comunicato il presidente della giuria del prestigioso ricoscimento, Giancarlo Elia Valori. E lui, riferiscono, ha espresso «orgoglio e soddisfazione».
Quello del finanziere tunisino è l'ultimo e più importante nome comunicato alla stampa tra i vincitori della XXXI edizione del Premio Ischia.
Il 4 luglio i riconoscimenti saranno consegnati agli interessati, in una cerimonia sull'isola trasmessa da RaiUno.
Gli altri vincitori sono il direttore di Sky Tg24 Emilio Carelli, come «Giornalista italiano dell'anno», Giampaolo Pansa per la carriera ed Enrico Varriale per il settore sportivo.
Sessanta anni, produttore cinematografico tunisino naturalizzato francese ed imprenditore nel settore delle televisioni e della finanza, Ben Ammar è proprietario della compagnia di produzione e distribuzione francese Quinta Communications.
La giuria lo ha scelto perchè «per la validità del suo poliedrico impegno di finanziere, di economista, di pubblicista, di produttore-editore nel mondo delle comunicazione e dei media tra fiction e tv, a respiro internazionale è divenuto nell'unanime giudizio della coscienza pubblica cardine di riferimento nella realizzazione, attraverso una feconda attività culturale estrinsecata a piene mani, della reale e tanto attesa Unione del Mediterraneo».
Ben Ammar viene definito, nella motivazione del Premio, «non solo un grande leader in Europa, in Africa e nel Mediterraneo, ma un uomo inclusivo per natura e per scelta che, da eccellente comunicatore sociale, ha voluto e saputo fortemente creare una esclusiva e apprezzata "emittente televisiva del Mediterraneo"per aprire la mente dei popoli del Maghreb verso nuovi orizzonticulturali allo scopo di annientare antiche discriminazioni etniche e nel fervore di conseguire uno spazio comune nell'ambito delle civiltà, del progresso e della convivenza pacifica fra i popoli».
Nipote di Bourguiba, il primo presidente della Tunisia indipendente, Ben Ammar è noto per il suo interesse per i film artistici, soprattutto quando sono legati alla cultura del Mediterraneo e richiedono location nel Nord Africa per le riprese.
Parla molto bene l'italiano e negli ultimi trent'anni ha prodotto circa settanta film di grandi registi del nostro Paese, da Comencini a Zeffirelli, da Rossellini a Campanile.
Fra i suoi lavori vi è l'adattamento cinematografico de «La Traviata», appunto di Zeffirelli. Ma anche la recente coproduzione di «Baaria» di Giuseppe Tornatore.
È inoltre proprietario del canale televisivo Sportitalia ed ha recentemente realizzato il canale televisivo Nessma Tv, diretto ai popoli del Maghreb. È statoanche amico ed ex manager di Michael Jackson.
A presceglierlo è stata la giuria, riunitasi giovedì a Roma al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos, composta dal segretario generale del premio Alfonso Ruffo, direttore de «Il Denaro», dallo scrittore David Grossman, dal presidente della Siae Giorgio Assumma, dall'editore dell'Adnkronos Giuseppe Marra, dal direttore del Tg5 Clemente Mimun, dal direttore del Tg2 Mario Orfeo, dal direttore del «Messaggero», Roberto Napoletano, dall'ex presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini, dal direttore della rivista «Le Formiche», Paolo Messa, dal direttore del quotidano «Roma» Antonio Sasso, dal direttore del «Corriere del Mezzogiorno» Marco Demarco, da Giancarlo Licata di RaiMed e dal responsabile di AnsaMed.
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