La Tarsu mette le scuole sul lastrico

Un tormentone senza fine, la Tarsu (tassa rifiuti) per le scuole: nonostante una legge stabilisca che l’onere sia a carico dello Stato, in questi giorni l’Esatri continua imperterrito a cercare di riscuoterle.
Il caso sembrava definitivamente risolto all’inizio dell’anno, grazie al decreto cosiddetto «mille proroghe» dello scorso febbraio. Ma l’equivoco evidentemente non era stato ancora chiarito, tanto che nei giorni scorsi nelle scuole dipendenti dal Comune sono nuovamente arrivate le cartelle esattoriali della tassa contestata. «È la sorpresa d’agosto», protesta Gianni Gandola, portavoce dell’associazione scuole autonome. A scanso di equivoci il dirigente scolastico Aldo Acquati, presidente dell’associazione delle scuole, ha già invitato i colleghi a respingere la cartella e ha sollecitato l’amministrazione comunale a impartire ai propri uffici disposizioni che evitino per il futuro che l’equivoco si ripresenti.

Pronta la risposta di Santina Galante, responsabile del servizio Tarsu, che ieri ha scritto una lettera ad Antonio Lupacchino dirigente del provveditorato in cui si mette sotto accusa l’Esatri, a cui è stato chiesto di ritirare le indebite riscossioni e di inviare alle scuole una lettera di scuse.

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