L'Iva sulla Tia, la tariffa di igiene ambientale, ossia la tassa sui rifiuti applicata laddove non ci sia la Tarsu, è illegittima. Lo dice una sentenza della Corte Costituzionale del 2009, che sottolinea che la Tia è già una tassa. E dunque non si può pagare l'Iva (una seconda tassa) su quella che è già un'imposta e non un servizio.
A confermare il parere della Corte Costituzionale anche la Cassazione. Una serie di esposti sono stati presentati in questi giorni alle Procure di Rimini, Torino e Trento, per ora contro ignoti.
Fino ad oggi comuni e gestori si sono rifiuti di rimborsare i contribuenti che hanno pagato l'Iva sulla Tia. Secondo quanto spiega Il Sole 24 Ore la decisione sarebbe stata determinata dal fatto che l'Iva sarebbe stata già versata "e il Fisco ha un problema di copertura finanziaria".
Il pagamento della Tia interessa 19,5 milioni di cittadini, sparsi su 1340 Comuni nel 2011.
La diffusione più ampia nel Veneto, dove interessa 3,6 milioni di persone. Subito dietro Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia, dove il numero dei cittadini interessati dalla tassa d'igiene tocca i 2,95 milioni, 2,85 milioni e 2,6 milioni rispettivamente. Al Sud interessata soltanto la Sicilia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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