Taxi, Bersani prova a disinnescare la grana licenze

Emiliano Farina

da Roma

Qualche passo in avanti ma posizioni ancora distanti. Si può sintetizzare così l’esito dell’incontro tecnico di ieri sera tra le rappresentanze sindacali dei tassisti e i delegati del ministero per lo Sviluppo economico. Secondo questi ultimi, i miglioramenti delle trattative riguardano «l’esigenza di far girare di più le macchine già in circolazione con turni integrativi e conducenti sostitutivi», mentre la proposta dei tassisti di «far girare più macchine» è stata ritenuta «insufficiente». Un gioco di parole che, sempre secondo fonti del ministero, «avrebbe limitato l’area del dissenso». I nodi ancora da sciogliere restano comunque gli stessi: l’organizzazione del sistema della doppia targa (due taxi con una licenza) e la questione dell’assegnazione delle licenze a pagamento attraverso bandi di gara.
In ogni caso, spiegano i tecnici del ministero, «se la proposta avanzata durante l’incontro sarà ritenuta migliorativa del testo originario, il ministro Bersani è disponibile a presentare un emendamento. Ma se i sindacati non la accetteranno, il governo andrà avanti con l’attuale provvedimento». Una sorta di ultimo avviso che Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione radiotaxi italiana (Uri) commenta così: «Più di questo non possiamo dare e oltre ai buoni propositi non sono stati fatti grandi passi in avanti. Vedremo se riusciremo a trovare un punto d’incontro col ministro. Le divergenze restano le stesse: le doppie targhe e le aste per le licenze. E comunque - conclude - non mi fido più perché in questi giorni si sono susseguite troppe aperture e troppe chiusure». Per Claudio Severgnini (Acai taxi Milano) non si può parlare di «nodi da risolvere» ma «di punti da trattare». Uno spiraglio arriva da Fabio Parigi, portavoce della Confartigianato Taxi: «Stiamo dando al governo una grande opportunità: se verrà recepita noi siamo pronti a chiudere».
Dunque, com’era stato annunciato, tutto è rinviato all’incontro politico di questo pomeriggio alle 16 col ministro Bersani (inizialmente era stato fissato in mattinata) che, messo alle strette dalle pressioni dei sindacati dovrà comunicare se l’esecutivo è disponibile a presentare un emendamento al decreto sulle liberalizzazioni delle professioni. E proprio oggi Bersani dovrà dire «se e in che forma» il testo attuale del provvedimento è superabile con un emendamento da presentare in Parlamento. In tal caso, l’emendamento dovrebbe arrivare alla Camera tra stasera e domani mattina. I tassisti non sembrano comunque disposti a cedere e se il governo non accetterà le loro proposte, la protesta delle auto bianche potrebbe inasprirsi e proseguire a oltranza.

Per conoscere l’esito delle trattative, i conducenti delle auto bianche si sono dati appuntamento in un raduno nazionale fissato per stamattina alle sette al Circo Massimo, a Roma. Poi, in pomeriggio, proseguiranno a piedi fino a piazza Santi Apostoli, fin sotto la finestra del premier Romano Prodi. «Saremo in diecimila», annuncia Carlo Bologna, dell’associazione italiana taxi.

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