TEATRO ELISEO Confronto a distanza tra generazioni

La prossima stagione della sala di via Nazionale avrà come protagonisti interpreti del calibro di Fanny Ardant, Pagliai e la Falk. Spazio alle nuove leve (Enia e Paravidino)

I vecchi e i giovani di pirandelliana memoria non sono tra i titoli della nuova stagione dei teatri Eliseo e Piccolo Eliseo Patroni Griffi. In un certo senso, però, l’accoppiata generazionale è la cifra della programmazione al via da in ottobre, illustrata dal direttore Massimo Monaci assieme a molti tra gli artisti che ne saranno protagonisti. Nel teatro di via Nazionale vedremo infatti gli habitué di questa ribalta, da Rossella Falk a Paolo Poli, da Giuliana Lojodice a Ugo Pagliai e Maddalena Crippa, accanto ai vulcanici talenti di giovani tra cui Fausto Paravidino, Davide Enia (emblematico che un capitolo del suo lavoro si intitoli Antoniuccio si masturba), Luca De Bei e Andrea Rivera, senza contare artisti già «rodati» dal grande e piccolo schermo ma al loro esordio scenico come la Cristiana Capotondi di Notte prima degli esami. Insomma, un cartellone «azzardato», come lo definisce Tosca, in cui si alternano i classici e le novità del progetto «Eliseo lab», veterani ed emergenti. Poi con la prosa ecco la musica (ci sarà Rossana Casale) e la «danza civile» di Michela Lucenti con sei acrobati kenioti, oltre a personaggi oggi quanto mai agli onori delle cronache (nell’ambito di «Teatro e carcere», in collaborazione con la Casa circondariale di Rebibbia, il deputato Vladimir Luxuria reciterà in Ora Daria, con la regia di Enrico Maria Lamanna). Tra le produzioni targate Eliseo, si può citare il ritorno di un successo, L’uomo la bestia e la virtù di Luigi Pirandello, che Leo Gullotta dal 2005 ha interpretato in 38 teatri italiani, raggiungendo le 155 repliche; così come la seconda stagione di Un cuore semplice, con la rodigina Maria Paiato definita «veicolo di poesia infinita» dal giovane regista De Bei, prossimo a presentare, a dicembre, la sua nuova fatica («una storia di periferia, divertente e forte, scritta in romanesco»). Tra le produzioni al loro debutto, invece, si segnala Aldo Moro, una tragedia italiana, tratta dal testo di Corrado Augias e Vladimiro Polchi e interpretata da Paolo Bonacelli. «Lo spettacolo si basa sulle lettere di Moro, su immagini di repertorio e testi dell’epoca, inclusi i comunicati dei brigatisti - racconta l’attore -. Nell’anno del trentennale della morte del politico rapito e ucciso nel ’78, dopo cinque processi e due commissioni di inchiesta, è utile ripercorrere un momento di snodo della politica nazionale. Le lettere e i documenti mi hanno molto emozionato, fu una tragedia scegliere tra il salvataggio di una vita e la fermezza nei confronti delle brigate rosse. In fondo, il dramma di Antigone».

Infine sono in calendario i lunedì di Artisti Riuniti, dedicati alla drammaturgia contemporanea italiana, e spettacoli quali, per ricordarne almeno alcuni: Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill, regia di Piero Maccarinelli; È tempo di miracoli e di canzoni, di Giovanni Veronesi e Rocco Papaleo, che ne sarà interprete con Alessandro Haber; Lo specchio di Borges, di Massimiliano Finazzer Flory; Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman, con le grandi Falk e Crippa dirette da Maurizio Panici. La stagione include poi, da tradizione, gli spettacoli per ragazzi di Gigi Palla, con le scene di Santuzza Calì.

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