Spotify lancia un appello alla Svezia: "Accogliamo i migranti esperti di tecnologia". L'azienda musicale svedese chiede al governo di non mettere in pratica politiche troppo rigide nei confronti degli immigrati, anche nel caso in cui mentano sul proprio status.
Come scrive Repubblica.it, la richiesta del colosso svedese è stata accolta positivamente dal ministro della giustizia e dell'immigrazione sia in nome dell'interesse economico sia dei rapporti corretti tra governo e paese reale. Morgan Johansson ha infatti risposto: "Appoggio la richiesta, le procedure relative ai permessi di soggiorno e di lavoro verranno riviste". "Dobbiamo cambiare le regole - ha aggiunto - perché non sono buone, non funzionano". Secondo Spotify esplellere i migranti che possono in qualche modo contribuire all'evoluzione tecnologica del Paese è il frutto di un errore burocratico e di un'interpretazione troppo severa delle norme sull'immigrazione. Il colosso musicale lamenta di aver perso diversi talenti a causa del mancato rinnovo dei permessi di soggiorno.
Martin Lorentzon, fondatore di Spotify, ha scritto una lettera al governo: "È un duro colpo per l'azienda e per tutta l'economia svedese se le espulsioni minacciano aziende d'eccellenza privandole di esperti indispensabili".
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