Una macchina, un’intelligenza artificiale creata dall’uomo, è in grado di pensare. È successo, e non è fantascienza ma realtà. La meta del pensiero, blandita e temuta, è stata raggiunta.
Un super computer ha fatto quello che nessun cervello era mai riuscito a fare: ha superato il test di Turing. Il test deve il suo nome a Alan Turing, matematico e logico britannico, considerato uno dei padri dell’informatica. Turing durante la seconda guerra mondiale lavorò per l’esercito di Sua Maestà e anche grazie alle sue capacità fu possibile decifrare “Enigma”, il temutissimo codice segreto usato dai tedeschi.
Il professore mise nero su bianco i criteri del test nel lontano 1950 con un articolo intitolato Computing machinery and intelligence, pubblicato sulla rivista Mind. Il crirterio di base usato da Turing era quello del gioco dell’imitazione: ci sono tre soggetti ( un uomo “A”, una donna “B” e un terzo soggetto “C”), e l’ultimo (il soggetto C) deve capire, tramite le risposte chi gli arrivano via computer, chi sia l’uomo e chi la donna tra A e B. Nel test la macchina era sempre il soggetto A, e se la percentuale di volte in cui C indovina chi sia l'uomo e chi la donna è simile prima e dopo la sostituzione di A con la macchina, allora la macchina è considerata intelligente, dal momento che risulterebbe non distinguibile da un essere umano.
Nessun computer era mai riuscito a superare il test in 64 anni, fino all’arrivo di “Eugene Goostman”, un programma sviluppato per simulare un ragazzo di tredici anni. Eugene ha fatto credere al 33 per cento dei giudici della Royal Society di Londra di non essere un computer ma una persona in carne e ossa e ha varcato la soglia. Le macchine che si sono sottoposte al test nella stessa sessione sono state cinque, ma solo "Eugene" è entrato nella storia.
Gli scienziati britannici hanno definito l’avvenimento “una pietra miliare”. Il programma “Eugene” è stata creato da un russo e un ucraino, ironia della sorte due Paesi ora in conflitto tra loro. Vladimir Vesolov e Eugene Demchenko, sono loro i “creatori” della prima macchina della storia in grado di pensare. "È un risultato straordinario, speriamo che l’interesse verso l’intelligenza artificiale cresca", ha dichiarato Vesolov.
Il professor Kevin Warwick dell’università di Reading, uno degli istituti organizzatori
del test, si è detto sicuro che avere un computer dotato di intelligenza avrà forti implicazioni sulla società moderna. “Cogito ergo sum”, “Penso quindi esisto” scriveva Cartesio. E l’uomo del 2014 ha creato il pensiero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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