Telethon seleziona i ricercatori

I finanziamenti sono finalizzati allo sviluppo di cure innovative per malattie come il diabete e le gravi distrofie muscolari

Ignazio Mormino

Il Centro direzionale della GlaxoSmithKline di Verona ha ospitato nei giorni scorsi la Commissione medico-scientifica di Telethon, riunita per decidere quali progetti di ricerca meritano i finanziamenti annuali destinati agli studi sulle malattie genetiche. Secondo Paul Robbins, presidente della Commissione e cattedratico di genetica molecolare a Pittsburgh (Usa), «la selezione è sempre più difficile. Dobbiamo garantire, accanto alla qualità dei ricercatori, buoni risultati futuri».
Questo giudizio è condiviso da Francesca Pasinelli, direttore scientifico di Telethon, la quale ha voluto ricordare che «i riconoscimenti giunti dal mondo scientifico internazionale e la pubblicazione dei risultati ottenuti sulle più importanti riviste del settore dimostrano il valore dei ricercatori finanziati da Telethon». La signora Pasinelli ha citato uno di essi, Antonio Brunetti che, forte di due finanziamenti Telethon, ha studiato per anni le basi genetiche dell’insulino-resistenza e del diabete.
Il gruppo di Brunetti, all’interno del Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università «Magna Grecia» di Catanzaro, ha scoperto che un guasto del recettore dell’insulina può «accendere» il diabete mellito di tipo 2. La sua ricerca, condotta su quattro pazienti osservati per lungo tempo, è stata pubblicata su Nature Medicine. Nel testo, il ricercatore spiega che «l’identificazione di questo difetto genetico potrà contribuire a migliorare la terapia di tali patologie e addirittura a prevenirla».
La signora Susanna Agnelli, presidente di Telethon ha inviato questo messaggio: «L’opera di Telethon rappresenta un importante e profondo segno di distinzione nel panorama italiano, che spesso viene criticato per la mancanza di trasparenza e di meritocrazia. I finanziamenti Telethon, invece, premiano i meriti di valenti ricercatori e contribuiscono al progresso della ricerca mondiale». Giudizio condiviso da Roberto Ferri, presidente e amministratore delegato di GlaxoSmithKline, che ha parlato di «un comune impegno nella ricerca, con grande attenzione rivolta ai temi sociali ed alle patologie dei Paesi emergenti».
Telethon è un’istituzione che, da quindici anni, assegna fondi a ricerche giudicate innovative da grandi scienziati di tutto il mondo. L’European journal of cell biology, ha recentemente pubblicato un articolo di due professori dell’Università tedesca di Ulm, Karin Jurkat-Rott e Frank Lehmann-Horn (la prima ha fatto parte per due anni della Commissione medico-scientifica di Telethon).

I due scienziati affermano che, subito dopo il National Institute of Health americano, è proprio Telethon «il più noto ed apprezzato per i fondi assegnati a progetti di ricerca eccellenti».
La professoressa Jurkatt-Rott ha lodato il criterio del «peer review», affidato a ricercatori indipendenti, i quali hanno il compito di selezionare tutti i progetti di ricerca scegliendo i migliori.

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