Clostebol, quattro anni di squalifica a Stefano Battaglino: le differenze con Sinner

Non potrà tornare a gareggiare prima del 2027 l'italiano Stefano Battaglino, squalificato dal Tas per la contaminazione con la sostanza dopante clostebol: cosa è successo e le differenze con il "caso Sinner"

Clostebol, quattro anni di squalifica a Stefano Battaglino: le differenze con Sinner
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Si tratta della squalifica più pesante di sempre inflitta a un tennista per l'utilizzo di un comune farmaco da banco, il clostebol, ma che grosse problematiche ha causato recentemente anche a Jannik Sinner: il Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) ha confermato la sentenza della Itia (International Tennis Integrity Agency) del 2022 squalificando per quattro anni l'italiano Stefano Battaglino, attualmente in posizione 760 del ranking Atp. L'azzurro non potrà tornare a competere in gare ufficiali fino al 31 gennaio 2027.

Quel massaggio al polpaccio infortunato

Tutto ha origine in un torneo in Marocco del 2022: Battaglino si infortuna in campo e il suo fisioterapista lo massaggia al polpaccio con una lozione e senza alcuna copertura delle mani: pochi giorni dopo ai controlli antidoping l'italiano viene trovato positivo al clostebol, steroide anabolizzante sintetico che è contenuto in pomate e spray e utilizzato come cicatrizzante. Dopo la positività, Battaglino ha subito presentato ricorso chiedendo una riduzione della squalifica a due anni cercando di provare che lo steroide fosse stato assunto senza alcuna volontà sulla base del "nessuna colpa o negligenza" come nel caso di Sinner.

Le differenze con Sinner

In questa spiacevole storia, però, c'è più di una differenza sostanziale con quella che ha riguardato il numero uno del mondo: Battaglino ha spiegato che la contaminazione potesse essere avvenuta soltanto a causa di quel massaggio ma l'avvocato del giocatore e la stessa Itia non sono mai riusciti ad avere una risposta dal fisioterapista che si rifiutò di testimoniare quasi come a confermare, in maniera sottintesa, la colpevolezza. Come ricorda il Corriere, un'altra aggravante riguardava proprio il clostebol che non viene venduto in Marocco: ecco perché alla commissione Itia sembrò molto strano che potesse essere stato utilizzando semplicemente come una "lozione massaggiante".

La sentenza odierna del Tas, dunque, sottolinea che la difesa di Battaglino non è stata sufficiente per poter ridurre o annullare la pena perché non è stato provato in alcun modo che quella assunzione fosse accidentale. Nel caso di Sinner, invece, oltre alla quantità infinitesimale di closebol trovata nel suo organismo, è stato provato che il farmaco Trofodermin (che contiene lo steroide) fu acquistato in febbraio in una farmacia bolognese dall'ex preparatore di Sinner, Umberto Ferrara, per curare una ferita al dito del fisioterapista Giacomo Naldi e che accidentalmente, perché senza guanti, fu accidentalmente trasferito nell'organismo dell'altoatesino.

Insomma, parliamo di due mondi diversi e non

paragonabili: tecnicamente la Wada potrebbe ancora pronunciarsi entro il 30 settembre su Sinner ma i bene informati spiegano che quasi al 100% non verrà inoltrato alcun ricorso e il numero uno del mondo si può ormai considerare definitivamente al sicuro.

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