Sinner, ora la Wada pensa al ricorso: ecco cosa può succedere

L'agenzia mondiale antidoping ha tempo fino al 6 settembre per fare appello contro la decisione dell'Itia di assolvere il numero uno al mondo

Sinner, ora la Wada pensa al ricorso: ecco cosa può succedere
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Per Jannik Sinner la vicenda doping potrebbe non essere ancora chiusa. Wada e Nado, infatti, hanno tempo fino al 6 settembre per fare appello alla decisione dell'Itia di scagionare il numero uno al mondo e l'agenzia mondiale antidoping ha confermato a un'agenzia di stampa tedesca di riservarsi il diritto di ricorrere in appello."Come facciamo sempre, esamineremo con attenzione tutta le documentazione e ci riserviamo la facoltà di presentare appello" ha fatto sapere un portavoce.

L’appello potrà essere presentato entro 21 giorni al Tas di Losanna, e la data ultima entro la quale la Wada o la Nado Italia (agenzia italiana anti doping) potranno decidere o no di ricorrere è il 6 settembre. Nado Italia (che ha trattato il maggior numero di cause relative al Clostebol al mondo) ha fatto ad esempio ricorso contro l’assoluzione della campionessa olimpica Sara Errani per altra sostanza, dopo che la tennista azzurra era stata assolta dal tribunale del tennis per la vicenda della contaminazione alimentare, ribaltando la sentenza. La decisione di ricorrere o meno da parte di Nado e Wada con ogni probabilità arriverà in pieno Us Open, dove Jannik sarà impegnato, da testa di serie numero uno del main draw.

Il caso

La sentenza del tribunale indipendente dell'Itia è stata chiara: "Assunzione involontaria", Sinner innocente. Il primo test sulle urine dell'azzurro risaliva al 10 marzo, durante il Masters 1000 di Indian Wells. Il campione esaminato presentava tracce minime, infinitesimali, del metabolita del Clostebol. Un secondo esame, dopo la competizione (in cui Sinner era stato eliminato da Alcaraz in semifinale), otto giorni dopo aveva nuovamente rilevato tracce della stessa sostanza sempre a un livello molto basso, al punto che i tre medici chiamati a valutare la questione (due dei quali non conoscevano l’identità di Sinner) non hanno evidenziato anomalie.

A quel punto Sinner è stato sospeso per sei giorni il 4-5 aprile e il 17-20 aprile ma, essendo stati accolti i suoi ricorsi in cui ha dimostrato l’assunzione involontaria, ha poi potuto continuare a giocare. Al tennista altoatesino sono stati tolti i punti e il montepremi di Indian Wells perché, secondo regolamento, è comunque responsabile anche per il suo team.

Da sottolineare anche che in caso di appello della Wada e della Nado Italia l'azzurro potrebbe comunque giocare in attesa di giudizio. Una situazione niente affatto facile in cui Jannik sarà ancora una volta chiamato a dimostrare la sua grande forza carattieriale.

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