Tutta Italia sveglia davanti alla tv per il film "La corazzata Sinner"

Anche noi, al pari del Fantozzi della "finale mondiale Italia-Inghilterra", regolarmente dotati di "vestaglione di flanella e tavolinetto davanti al televisore»

Tutta Italia sveglia davanti alla tv per il film "La corazzata Sinner"
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Non c’è stato bisogno di mettere la sveglia. Alle 9.30 in punto l’Italia era già lì, davanti alla tv con caffè e brioche e l’adrenalina di godersi «in chiaro» (grazie Eurosport!) la compagnia di Sinner. Colazione con Jannik, batte Colazione da Tiffany 6-0, 6-0, 6-0. Perché noi italiani siamo fatti così: se abbiamo un «amico» famoso lo tampiniamo già di buon mattino, magari sperando che qualche briciola del suo successo ci rimanga attaccata alle suole delle scarpe per volare - almeno una volta nella vita - a un metro da terra. Sogno impossibile da realizzare. E allora quando non si può brillare di luce propria non resta che accontentarsi di quella riflessa. Così, con i piedi ben piantati a terra (o al massimo stesi sul pouf del divano), non resta che tifare per un connazionale piuttosto sui generis: cresciuto a Sesto Pusteria (Bolzano) in una famiglia di madrelingua tedesca con papà Hanspeter e mamma Siglinde (non esattamente nomi in stile Renzo e Lucia).

Che sia lì il segreto dell’assoluta «impermeabilità» sinneriana perfino sotto il flagello di stressanti burrasche emotive? Un carattere glaciale spiazzante addirittura per uno come John McEnroe che gli ha detto qualche giorno: «Sono emotivo e pure gli italiani lo sono. Tu invece no. Come fai?»; e Sinner, imperturbabile: «Beh, siamo un po' diversi io e te». Ed è forse proprio la forza di questa «diversità» che ci ha animati stamattina come sonnambuli lungo il percorso letto-tv. Anche noi, al pari del Fantozzi della "finale mondiale Italia-Inghilterra", regolarmente dotati di «vestaglione di flanella e tavolinetto davanti al televisore»: mancava solo la «frittatona di cipolla e la familiare Peroni gelata» (alle 9.30 di mattina non il massimo...), sostituiti altrettanto ghiottamente da frollini e tazza di cioccolata calda.

Lo confessiamo: quando Jannik ha cominciato lo show, abbiamo temuto, come il rag. Ugo, che lo squillo del telefono interrompesse l’inizio dell'idillio tennistico e la Pina ci annunciasse contrita: «Caro, credo che non potrai vedere la tua partita questa mattina. Dobbiamo uscire. Il dottor Riccardelli...

Il ragionier Filini mi ha detto che dobbiamo andare a vedere un film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco...». Per fortuna, nessuno squillo. Anche il dottor Riccardelli si stava gustando un'altra pellicola: "La corazzata Sinner".

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