Operazione antiterrorismo a Milano, dove un ricercato in Algeria è stato fermato lo scorso 29 agosto nel corso di uno dei controlli nelle metropolitane. L'uomo, un algerino di 37 anni, era destinatario di un mandato di cattura internazionale per associazione terroristica all'Isis. Durante il controllo casuale si è mostrato particolarmente aggressivo con i poliziotti e gridando ripetutamente "Allah Akbar" ha tentato di afferrare un coltello con una lama di 12 cm dal suo zaino. È stato neutralizzato dagli agenti e portato in questura e ora si dovrà ricostruire il percorso fatto per arrivare nel nostro Paese e le sue intenzioni. "Grazie alle Forze dell'Ordine e avanti così, inseguiamoli uno per uno e rispediamoli a casa", ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini.
Non ci sono rilevanze di precedenti controlli effettuati sull'uomo dalla polizia italiana ma dagli accertamenti effettuati dalla Digos subito dopo la cattura è emerso che l'algerino era ricercato già dal 2015 in quanto appartenente alle milizie dello Stato Islamico e impiegato nel teatro bellico siro-iracheno. La Corte d'Appello di Milano ha già deliberato per la sua estradizione, che ha ottenuto il via libera dal ministero della Giustizia. Nel frattempo che viene organizzata la partenza verso il suo Paese natale, l'uomo si trova recluso presso il carcere di San Vittore.
Non essendoci state rilevazioni dattiloscopiche e foto segnalazioni precedenti, è presumibile che l'uomo non sia arrivato in Italia via mare. Arrivato a Lampedusa o in un qualsiasi porto italiano sarebbe stato identificato dalle autorità. Per questa ragione, è possibile che abbia fatto ingresso in Italia attraverso la rotta balcanica, eludendo i controlli attraverso uno dei passaggi montani del confine sloveno. Impossibile al momento stabilire da quanto l'uomo si trovi in Italia e se volesse rimanere nel nostro Paese o continuare a spostarsi per raggiungere la Francia. "Non ho parlato con prefetto e questore, ero in Giunta e mi pare un'ottima cosa", ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala.
Durante l'udienza per l'estradizione, l'uomo si è dichiarato un venditore ambulante e ha detto di vivere in Italia da un anno. Senza fissa dimora né documenti, dagli atti emerge che dormiva in una "moschea in zona Lampugnano" a Milano.
Il procedimento per l'estradizione, come risulta dagli atti, è iniziato nelle scorse settimane davanti ai giudici milanesi, dopo l'identificazione dell'arrestato il primo settembre. Il trasferimento in Algeria dovrebbe concretizzarsi il prossimo 22 novembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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